Ci sono due cross valutari che guardo sempre con estrema attenzione per capire se posso aumentare la rischiosità del mio portafoglio di investimento e sono EUR/CHF ed EUR/JPY. Ma perché vanno considerati come misuratori privilegiati della propensione al rischio degli investitori?
Diciamo che fino a poco tempo fa Yen e il Franco svizzero erano espressione di investimento a tasso zero o sottozero e quindi di una sostanziale assenza di remunerazione che dava in cambio sicurezza contro Dollaro o Euro che invece questa remunerazione cedolare la offrivano.
Adesso, in tempi di QE permanente, questa cosa non vale sostanzialmente più almeno nel rapporto contro l’Euro dove domina il tasso negativo. Fino a poco tempo fa gli investitori giapponesi privilegiavano poi il BTP per cercare di catturare rendimento su titoli denominati in valuta diversa dallo Yen, ma anche questa attrattività è praticamente sfumata con il differenziale di rendimento ormai ridotto ad appena 40 punti base per i titoli di Stato italiani sulle scadenze decennali.
Con l’ancoraggio dei rendimenti sui bond a zero la Banca centrale giapponese è riuscita a fornire fino a qualche mese fa un certo interesse relativo rispetto ai titoli americani visto che la remunerazione reale nipponica risultava (e risulta tutt'ora) positiva.
Merce rara nel mondo delle valute sviluppate. Poi la vicinanza di quota 100 su UsdJpy ha fatto uscire allo scoperto il Governo e la banca centrale dichiarando quel livello l’ultima soglia accettabile nel grado di forza dello Yen prima di un intervento sul mercato dei cambi.
Gli investitori hanno capito cominciando a vendere Yen allontanandosi dalla zona di pericolo anche confortati da un clima positivo che porta gli operatori giapponesi a comprare asset a rischio in giro per il mondo e vendendo Yen.
Forex: come misurare il clima di risk on e risk off
Nonostante dati molto incoraggianti che sembrano arrivare dalla crescita del PIL nipponico nel quarto trimestre decisamente sopra le aspettative e probabilmente in doppia cifra su base annuale, EUR/JPY si era stabilizzato da inizio anno poco sotto quella zona di resistenza di 127,5 che da agosto rappresentava il vero spartiacque tecnico per una nuova accelerazione del cross.
Poi però ieri lo strappo sopra 128. Importante dal punto di vista tecnico con i minimi crescenti delle ultime settimane che potrebbero segnalare un rischio di rialzo notevole. Per EUR/JPY si aprirebbero a quel punto scenari bullish molto interessanti.
La medesima condizione la vedo su EUR/CHF. Franco svizzero salito alla ribalta soprattutto per essere considerato dal Governo Trump un manipolatore valutario, contro euro da mesi si muove all’interno di un range che sembra consolidare la salita di maggio fin oltre 1,085.
E proprio questo livello rappresenta l’ennesimo tappo di una figura che mese dopo mese consolida dei minimi crescenti. Lo strappo sopra questa soglia, dopo numerosi tentativi, avrebbe impatti bullish su EUR/CHF e credo su tutti i mercati pro al rischio. Ecco perché il mio sguardo in questi giorni è molto attento a questi due cross valutari.