È stata una settimana movimentata per i tribunali statunitensi. Se giovedì la Corte del Commercio americana ha detto che la Costituzione degli Stati Uniti conferisce al Congresso autorità esclusiva di regolamentare il commercio con altri Paesi, bloccando così i dazi annunciati da Donald Trump in occasione del Liberation Day di inizio aprile, venerdì sui mercati ha fatto capolino la Corte d’appello USA che ha sospeso la sentenza per valutare il ricorso presentato dal Governo.
In questo contesto non sono tuttavia mancate le indicazioni macro. Da un lato va evidenziato come l’inflazione di Eurolandia si conferma in convergenza verso il target del 2% della BCE. Dall’altro i dati macro USA hanno fornito indicazioni di rallentamento della prima economia globale. In questa direzione vanno tanto la lettura delle Jobless Claims quanto la spesa per i consumi.
Un assist per le pressioni di Trump su Jerome Powell in tema di tassi di interesse, specie per un Presidente USA che vede avvicinarsi il rifinanziamento del debito USA di luglio e con un Donald Trump che con la sua TACO Economics vede la sua credibilità sempre meno marcata.
BCE pronta ad un nuovo taglio
Nessuno in questo momento è in grado di prevedere quello che sarà l’assetto delle politiche commerciali nelle prossime settimane. All’instabilità che da sempre caratterizza lo stile negoziale di Donald Trump nelle ultime sedute si sono aggiunti anche gli interventi dei tribunali, che prima hanno stoppato le misure simbolo della guerra commerciale e poi le hanno fatte ripartire.
In Europa, la BCE si trova a fronteggiare un simile contesto con due certezze: l’andamento dei prezzi sembrerebbe sotto controllo e la crescita delle economie non è particolarmente brillante. Se a questi fattori aggiungiamo la forza della moneta unica (negli ultimi tre mesi l’Euro/Dollaro è salito di oltre nove punti percentuali), è probabile che giovedì prossimo l’istituto guidato da Christine Lagarde metta in campo la settima riduzione dei tassi consecutiva tagliando il costo del denaro di Eurolandia di 25 punti base. Il clima di forte incertezza non dovrebbe portare a modifiche della comunicazione di politica monetaria.
Per aiutare i policy makers di Francoforte nelle loro decisioni, martedì arriverà l’indice preliminare sull’andamento dell’inflazione europea mentre mercoledì sarà la volta dei PMI servizi in versione definitiva. Come ogni prima settimana del mese, quella che inizia oggi sarà anche caratterizzata dagli aggiornamenti sull’andamento del mercato del lavoro statunitense. Gli effetti negativi dell’instabilità in arrivo da Washington, stimano gli operatori, potrebbero iniziare a riflettersi sulla dinamica occupazionale.
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