L’effetto dei dialoghi costruttivi tra Cina e Stati Uniti sul fronte dei dazi si fa sentire sui mercati. In un clima positivo e di proattivo rispetto al rischio, gli indici di Borsa europei ed americani hanno proseguito il recupero dai minimi di aprile e riagguantato i top di periodo. In questo contesto, il DAX tedesco ha aggiornato i massimi storici mentre il FTSE Mib si è portato sopra quella soglia dei 40mila punti che non vedeva dal novembre 2007.
Il clima più sereno si è respirato tanto sul fronte obbligazionario che nel caso dell’oro. Il rendimento del T-Note a 10 anni ha consolidato sotto l’importante soglia del 4,5% anche grazie al CPI di aprile, cresciuto del 2,3% su base annua e sotto le stime del mercato. Nonostante le recenti dichiarazioni di Jerome Powell, l’attuale parabola del costo della vita lascia aperta la porta alla Federal Reserve per un eventuale taglio dei tassi di interesse nei prossimi mesi. La distensione dei rapporti internazionali emerge anche dall’oro, ritornato dopo un mese sotto quota 3.200 dollari l’oncia. Dal fronte valutario da segnalare infine la prosecuzione del recupero del dollaro contro l’euro in atto ormai da qualche settimana.
Focus sui direttori degli acquisti
Come ogni terza settimana del mese il focus è rivolto agli importanti aggiornamenti sul sentiment dei direttori degli acquisti. Elaborati da S&P Global, i PMI (Purchasing Managers’ Index) preliminari di maggio 2025 saranno diffusi sia nella versione relativa al manifatturiero che in quella sul comparto servizi. I dati relativi Eurolandia dovrebbero confermare un andamento a due velocità: negativo - quindi inferiore a 50 punti - nel caso del manifatturiero e positivo, anche se di poco, in quello dell’indice del terziario.
I PMI britannici potrebbero attestarsi entrambi in territorio recessivo mentre gli indici a stelle e strisce sembrerebbero destinati ad evidenziare un andamento positivo. Si tratta di statistiche tenute in grande considerazione dai policy makers perché in grado di anticipare quello che sarà l’andamento dell’economia (le decisioni dei responsabili degli acquisti finiscono per dettare i tempi ed anticipare l’andamento dei rispettivi settori).
Per quanto riguarda gli altri dati in agenda, la settimana si apre con gli aggiornamenti cinesi su produzione industriale e vendite al dettaglio, mercoledì e venerdì l’appuntamento è con i dati britannici su inflazione e vendite al dettaglio mentre, per quanto riguarda gli Stati Uniti, giovedì riflettori puntati sulle vendite di case esistenti e venerdì sulle vendite di quelle nuove. Nell’ultima seduta della settimana attenzione anche all’aggiornamento sull’inflazione giapponese.
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