In attesa di capire cosa farà la BCE la prossima settimana, con i banchieri centrali europei che difficilmente agiranno sulla leva dei tassi, i mercati azionari globali hanno vissuto una settimana nervosa e condizionata dalle prospettive monetarie della FED. L’economia statunitense ha dato ancora una volta prova di forza, con gli ordini di fabbrica e i dati del mercato del lavoro che appaiono incoerenti con un quadro di rallentamento dell’economia.
Da qui i dubbi sul fatto che effettivamente la Federal Reserve possa sforbiciare tre volte il costo del denaro entro fine anno. Se Loretta Mester e Mary Daly, membri votanti del FOMC, hanno confermato di aspettarsi tre riduzioni, non è dello stesso avviso BlackRock. Per l’asset manager i tagli potrebbero esser solo due. Ancor più risoluto è stato Neel Kashkari. Il Presidente della FED di Minneapolis ha esplicitamente detto che i tagli dei tassi potrebbero non essere affatto necessari nel 2024.
Un’incertezza sui tempi e sui modi che sembra aver iniziato ad infastidire il mercato, specie dopo il trimestre record appena passato. A contribuire a portare qualche ombra sui listini anche l’andamento delle materie prime, con i rialzi che se consolidati nel corso delle prossime settimane potrebbero far riflettere gli operatori sulle prospettive della curva dell’inflazione.
Inflazione USA e BCE in focus
Due i grandi appuntamenti in calendario nella settimana che inizia oggi. Il primo è in agenda mercoledì: alle 14:30 italiane il Bureau of Labor Statistics diffonderà i numeri relativi l’andamento dei prezzi al consumo statunitensi nel mese di marzo. Al 3,2% ed al 3,8% a febbraio, l’indice completo e quello “core” (calcolato cioè al netto delle componenti più volatili) dovranno far registrare un calo per convincere i membri della Fed che la prima economia necessita di un taglio dei tassi.
La scorsa settimana le parole di Neel Kashkari hanno fatto molto rumore: secondo il presidente della Federal Reserve Bank di Minneapolis, se il quadro macroeconomico non dovesse mutare, è probabile che non ci sarà neanche un taglio dei tassi di interesse nel 2024.
Per il secondo appuntamento ci spostiamo nel Vecchio continente perché giovedì è in agenda il meeting della BCE. Dopo che diversi membri del board hanno indicato la riunione del 6 giugno come quella in cui verrà varata l’attesissima riduzione del costo del denaro, ultima in ordine di tempo è stata la presidente Christine Lagarde, l’appuntamento di questa settimana servirà per capire le reali intenzioni dell’istituto con sede a Francoforte.
In calendario ci sono anche i meeting della Reserve Bank of New Zealand e della Bank of Canada, entrambi previsti per mercoledì. Tra gli altri appuntamenti della settimana troviamo la produzione industriale tedesca (lunedì), l’inflazione cinese (giovedì) e l’indice di fiducia dei consumatori USA (venerdì). Venerdì è prevista una riunione del Consiglio Economia e Finanza (Ecofin).
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