È stato un trimestre eccezionale quello che si è appena concluso. Nei primi tre mesi del 2024 sono stati registrati record su record, tanto sul fronte delle criptovalute quanto su quello dell’oro e del mercato azionario. Con una performance del 14,63%, il FTSE Mib è stato il miglior indice di Borsa del Vecchio Continente. Grazie ai ripetuti record, l’S&P 500 ha visto il miglior inizio d’anno dal 2019.
E questa propensione al rischio è stata sostenuta anche nell’ultima settimana dalle Banche centrali. Se il 21 marzo la Swiss National Bank aveva sorpreso il mercato tagliando i tassi di interesse, nel corso dell’ultima settimana conferme sull’avvio di una fase di allentamento monetario sono giunte da diversi banchieri centrali ed economisti. Fabio Pennetta, numero uno di Bankitalia, ha sottolineato che i rischi per la stabilità dei prezzi nella Zona Euro stanno diminuendo e vi sono quindi le condizioni per un allentamento della politica monetaria da parte della BCE.
Secondo un sondaggio Reuters del 25-28 marzo, 68 economisti su 77 si attendono un taglio a giugno. Il 100% di loro invece non prevede allentamenti nel meeting di aprile. In ottica prospettica da monitorare come si comporterà la Bank of Japan dopo che le quotazioni dello Yen sono scivolate sui minimi del 1990 contro il dollaro USA.
Payrolls e inflazione UE in focus
Come ogni prima settimana del mese, quella corrente sarà caratterizzata dalle indicazioni in arrivo dal mercato del lavoro statunitense. Dopo l’antipasto rappresentato dalla stima elaborata dalla società ADP di mercoledì, che stima solo l’andamento delle buste paga nel settore privato, venerdì sarà la volta dei numeri relativi alle Non-Farm Payrolls, al tasso di disoccupazione e all’andamento dei salari nel mese di marzo.
In presenza di un mercato del lavoro che non perde occasione per confermare la sua solidità, sono oltre due anni che il tasso di disoccupazione si attesta sotto la soglia del 4% e da quasi un anno le nuove richieste di sussidio sono inferiori alle 250 mila unità, il focus degli operatori sarà rivolto sull’andamento delle retribuzioni per le ripercussioni che le pressioni salariali possono avere sull’andamento dei prezzi e quindi sulla politica monetaria della Federal Reserve.
Nel corso dell’ottava arriveranno anche i numeri relativi al sentiment dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero e dei servizi di Stati Uniti, Giappone, Cina e Zona Euro. Nel caso di Eurolandia, oggi è prevista la pubblicazione dei dati sul’andamento dei prezzi al consumo in Germania, si tratta del dato preliminare, mentre domani Eurostat diffonderà l’aggiornamento flash sull’inflazione nei Paesi aderenti alla moneta unica. Domani è inoltre in calendario il meeting dell’Opec+ che, con tutta probabilità, confermerà la riduzione volontaria della produzione di 2,2 milioni di barili giornalieri.
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