Indicazioni tutto sommato positive quelle arrivate dalla testimonianza di Jerome Powell e dal meeting della Banca Centrale Europea. Nel caso della prima, gli operatori temevano una prevalenza di toni da falco che non c’è stata: il chairman ha ribadito che il costo del denaro sarà tagliato sulla base delle indicazioni in arrivo dai dati.
Approccio data-dependent anche per quanto riguarda la BCE che, per bocca del governatore della Banca di Francia Francois Villeroy de Galhau, ha fatto sapere che all’interno del board dell’Eurotower c’è un ampio consenso sul fatto che i tassi di interesse saranno tagliati in primavera: “stagione che va - ha detto Villeroy nel corso di un’intervista - da aprile al 21 giugno”.
A muoversi per prima, ma in senso speculare, dovrebbe essere la Bank of Japan, visto che il Paese sembrerebbe esser riuscito a lasciarsi alle spalle decenni di deflazione. In Cina, l’Assemblea Nazionale del Popolo ha fissato l’obiettivo di crescita al 5% ma c’è scetticismo tra gli operatori sulla possibilità che possa essere raggiunto. In questo contesto, gli asset di rischio hanno chiuso la scorsa ottava in positivo ed in quella corrente la direzionalità potrebbe arrivare dai dati sull’inflazione USA di domani. Le indicazioni sotto le stime arrivate venerdì dalle retribuzioni autorizzano una buona dose di ottimismo.
Tutti guardano all’inflazione USA
Oggi a Bruxelles è di scena l’Eurogruppo con all’ordine del giorno gli sviluppi macroeconomici e la politica di bilancio nella Zona Euro nel 2025 mentre domani il Consiglio “Economia e finanza”, l’Ecofin, tratterà dello stato dell’attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza e dell’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina.
In agenda macroeconomica domani troviamo i dati statunitensi sull’andamento dei prezzi al consumo mentre giovedì focus su quelli alla produzione: ovviamente le singole voci saranno passate al setaccio per capire quelle che saranno le future mosse della Federal Reserve. Al momento, il CME FedWatch Tool stima che il prossimo 20 marzo la Banca centrale USA confermerà l’attuale livello dei tassi con una probabilità del 95%, a maggio la probabilità di tassi al livello attuale, 5,25-5,5%, scende al 73,4% mentre a giugno si attesta al 25,6%. Sempre per quanto riguarda la prima economia, giovedì sarà la volta anche dell’indice che misura l’andamento delle vendite al dettaglio, una voce che rappresenta i due terzi della ricchezza prodotta dalla prima economia, mentre venerdì è prevista la diffusione dei dati sulla produzione industriale.
Per quanto riguarda la Zona Euro, martedì sono in arrivo i dati definitivi sull’andamento dell’inflazione tedesca mentre giovedì riflettori puntati sulla produzione industriale dei Paesi aderenti alla moneta unica. Da Oltremanica, martedì giungeranno i numeri sul mercato del lavoro e mercoledì quelli sulla crescita dell’economia.
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