Incurante dello stallo del governo USA, in “shutdown” dal 1° ottobre, la scorsa settimana Wall Street ha segnato nuovi massimi storici. Nel Vecchio Continente invece, le attenzioni degli operatori sono state rivolte alla Francia, in seguito alla crisi di governo. Il grande vincitore dell’ottava è stato l’oro, che ha superato per la prima volta la barriera dei 4.000 dollari l’oncia.
Fronte dati macro, la settimana è stata più scarna del solito, complice anche il ritardo di alcune letture a causa della chiusura di Washington, dunque il focus degli operatori è stato rivolto principalmente ai verbali delle riunioni di FED e BCE.
Dalle minute della Federal Reserve è emerso un ampio consenso per nuovi tagli ai tassi, motivati dalla debolezza del mercato del lavoro. I banchieri sono divisi solo sul numero di riduzioni da attuare entro fine anno, due o tre.
Guardando a questa settimana, nonostante lo shutdown sono in arrivo i dati sull’inflazione USA e nuovi input sull’economia arriveranno anche dal Beige Book, che verrà diffuso mercoledì sera. Dai verbali della BCE è invece emerso che tutti i membri hanno sostenuto la proposta del capoeconomista Lane di mantenere i tassi stabili, mentre le prospettive d’inflazione continuavano a essere positive e l’economia rimaneva resiliente.
Inflazione USA: il BLS riapre
Nel mezzo del blocco amministrativo che ha paralizzato gran parte delle attività federali, il Bureau of Labor Statistics (BLS) torna parzialmente operativo per pubblicare i dati sull’inflazione di settembre. Senza quel report, il sistema economico americano perderebbe un punto di riferimento essenziale, proprio alla vigilia della prossima riunione della Federal Reserve.
Il Consumer Price Index misura l’evoluzione dei prezzi al consumo e rappresenta una bussola per le decisioni sui tassi. Un suo ritardo metterebbe in difficoltà i mercati e le previsioni della Banca centrale, che già navigano tra inflazione “sticky” e crescita fragile.
Dietro la scelta dell’amministrazione c’è anche una scadenza legale: entro il 1° novembre, la Social Security deve aggiornare gli assegni previdenziali in base al costo della vita. Senza i dati di settembre, il meccanismo di adeguamento annuale - il celebre COLA, Cost-Of-Living Adjustment - resterebbe sospeso, con effetti diretti per oltre 74 milioni di beneficiari. Per evitare il cortocircuito, il governo ha richiamato economisti e tecnici informatici del BLS, incaricati di elaborare i dati già raccolti prima del blocco.
La pubblicazione servirà non solo a garantire i pagamenti previdenziali, ma anche a fornire alla Fed un termometro indispensabile per la sua prossima decisione sui tassi, prevista a fine mese. Questo ritorno parziale alla normalità mostra quanto l’infrastruttura statistica sia vitale per l’economia americana.
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