Il 1° di ottobre ha segnato l’avvio di un nuovo mese borsistico e al tempo stesso ha visto la partenza in America dello shutdown. Non è la prima volta che questo accade, bensì la 15esima dal 1981. Rappresenta tuttavia un ulteriore punto di incognita per l’economia americana.
Shutdown: un assist alla Fed?
La mancata approvazione della legge di bilancio porta con sé il congedo senza stipendio di circa 750mila dipendenti pubblici e interruzioni in diversi settori dei servizi, da alcuni della sanità fino ai trasporti.
Lo stesso mondo finanziario è rimasto privo di un’importante cartina al tornasole: venerdì non sono stati pubblicati i dati del mercato del lavoro. Si tratta di un elemento fondamentale in questa fase storica, un punto basilare per la Fed e per le sue future mosse di politica monetaria.
Certo, un incremento della disoccupazione legato proprio allo shutdown potrebbe accelerare la via del taglio del costo del denaro da parte della Banca Centrale USA. E forse è proprio questo che ha contribuito a sostenere Wall Street anche nella passata ottava, con gli ennesimi record di tutti i principali indici di Borsa. La conferma che nemmeno lo shutdown in questa fase spegne l’entusiasmo degli investitori.
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