La BCE ha spalancato la porta al primo taglio dei tassi a giugno, smarcandosi dalla Federal Reserve e dal suo percorso di gestione di politica monetaria. Certo, molto dipenderà dai prezzi delle materie prime e di come questi impatteranno sull’inflazione.
L’economia del Vecchio Continente appare tuttavia maggiormente bisognosa di un intervento di allentamento monetario mentre la resilienza di quella americana sembrerebbe in grado di scoraggiare la Fed nel mettere effettivamente in campo i tre tagli previsti per il 2024 dai Dot Plot dell’ultima riunione.
Non a caso, nella prima metà di aprile più di un banchiere centrale americano ha iniziato a smarcarsi da questo scenario. Il mercato viaggiando in anticipo ha iniziato a prezzare meno tagli dei tassi e una BCE più accomodante della Fed. Con inevitabili ripercussioni sui mercati, dove sembra essere iniziata l’ora della divergenza tra le due sponde dell’Atlantico.
Sul fronte dei tassi, dei titoli di Stato e di quello azionario, settori come quello delle utility in Europa potrebbero risollevare la testa dopo alcuni mesi di difficoltà, così come la tecnologia USA che potrebbe tirare il freno dopo la corsa iniziata nell’autunno 2023.
Il focus torna sui dati macro
Terminati i meeting delle Banche centrali, di tassi si tornerà a parlare in vista delle riunioni in calendario a giugno (in quella occasione la BCE dovrebbe ridurre il costo del denaro mentre il benchmark USA è atteso stabile), il focus degli operatori torna sulle indicazioni in arrivo dai dati macroeconomici.
Sul fronte statunitense spiccano i numeri sulle vendite al dettaglio e produzione industriale, in calendario oggi e domani, nel caso di Eurolandia e Cina domani sarà la volta dell’indice tedesco ZEW e dei numeri relativi la produzione industriale e la crescita del Pil del Dragone, mercoledì attenzione invece all’inflazione britannica.
Ma non solo dati macro, perchè nella settimana che inizia oggi la nuova stagione delle trimestrali USA entrerà nel vivo. Iniziata venerdì scorso con i risultati di big del calibro di BlackRock, JP Morgan, Wells Fargo, e Citigroup, la nuova earning season a stelle e strisce nell’ottava corrente prevede che saranno Goldman Sachs, Bank of America e Morgan Stanley ad alzare il velo sui conti. Fuori dal settore finanziario, nelle prossime sedute arriveranno anche i risultati di Johnson&Johnson, di Netflix e di Procter&Gamble.
Iniziano oggi, per terminare sabato, i meeting di primavera organizzati dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Banca Mondiale. Banchieri centrali, Ministri delle finanze, accademici e dirigenti del settore privato discuteranno di prospettive economiche mondiali, di sviluppo economico e del sistema finanziario mondiale.
A questo link è possibile leggere tutta la Weekly Note di Vontobel