Ieri la Federal Reserve di New York ha rilasciato i dati aggiornati sul debito delle famiglie statunitensi (Household Debt and Credit Report, Q4 2023) ed il quadro che emerge è decisamente preoccupante. In molti ci rivedono già un andamento in stile pre-crisi del 2008, ma è davvero così? Scopriamolo cercando di capire come questo potrebbe impattare sui mercati.
Report Fed di New York sul debito: cosa dicono i dati
Come è visibile dal grafico qui in alto, il debito delle sole carte di credito, ha superato quota 1.000 miliardi di dollari, aumentando di circa il 25% da inizio 2021. Se comprendiamo l'intero debito (mutui, prestiti generici, ecc.), il debito è cresciuto di ben 212$ miliardi nel solo quarto trimestre del 2023, raggiungendo 17.500 miliardi.
Il debito è così ripartito:
- debito ipotecario: +112 miliardi di dollari nel Q4, 12.250 miliardi di dollari in totale;
- prestiti auto: +12 miliardi di dollari a 1.610 miliardi di dollari in totale;
- prestiti per studenti: +2 miliardi di dollari a 1.600 miliardi di dollari;
- debito carte di credito: +50 miliardi di dollari a 1.130 miliardi di dollari.
Il grafico qui in alto mostra il perchè dei timori per il possibile scoppio di una nuova crisi del debito delle famiglie. Viene mostrato, diviso per categorie, il numero di richiedenti prestito. Se paragonati al 2008, i prestiti da carte di credito risultano essere circa 100 milioni in più, mentre quelli inerenti ai mutui sono quasi la metà. Anche i finanziamenti per acquisto automobili sono nettamente maggiori, circa il triplo.
Quest'altro grafico mostra invece la percentuale dei prestiti non pagati per più di 30 giorni (che hanno essenzialmente saltato una rata di pagamento). Anche qui carte di credito e finanziamenti auto sono in aumento ed hanno raggiunto rispettivamente 8,3% e 7,8%, ben lontani dal 14% e 10,3% del picco del 2008.
Siamo probabilmente solo all'inizio di questa folle corsa verso l'incremento della morosità collettiva negli Stati Uniti. Con la maggioranza di famiglie che hanno contratto un mutuo molto vantaggioso grazie ai tassi di interesse estremamente bassi degli ultimi anni, la situazione dei mutui pare essere sotto controllo, con percentuali di morosità al 3%.
La fotografia è chiara ed è leggermente diversa dalla situazione pre 2008, le famiglie statunitensi stanno combattendo l'inflazione con il debito ma, al contrario della grande crisi finanziaria, dove impattò maggiormente il comparto mutui, stavolta il debito è totalmente concentrato in carte di credito e finanziamenti auto.
Dati alla mano, carte di credito e finanziamenti rappresentano soltanto il 30% del debito totale delle famiglie statunitensi (i mutui il restante 70%), per cui la situazione potrebbe essere meno grave del 2008 e soprattutto portare ad una crisi di liquidità molto diluita che impiegherà molto più tempo per mostrare le conseguenze.
Analisi Tecnica e Volumetrica - S&P 500
Per i livelli operativi faremo riferimento allo strumento US 500 presente nella piattaforma Kimura Trading che ci offre anche l'analisi volumetrica tramite l'indicatore "Biz Profile". Per ciò che abbiamo detto prima, potrebbero esserci dei riprezzamenti sui mercati, soprattutto sugli indici americani. Per cui attenderemo dei ritracciamenti in due aree ben precise a 4.900$-4.880$ e 4.780$-4.750$ (zone in azzurro).
Queste due zone rappresentano non soltanto dei supporti tecnici importantissimi ma anche delle zone di alta partecipazione volumetrica mostrate dal Biz Profile (linee in blu). La prima zona è da sfruttare per operazioni intraday o al massimo di 2-3 giorni, la seconda zona per operazioni multiday di medio periodo (7-10 giorni). Gli Stop loss vanno impostati poco sotto alle zone ed i take profit ad un rendimento di 1:2 rispetto al rischio.
Livelli Operativi Intraday
- Ingresso: 4.900$-4.880$;
- Stop Loss: 4.870$ (circa 20 punti);
- Target: 40 punti;
Livelli Operativi Multiday
- Ingresso: 4.780$-4.750$;
- Stop Loss: 4.740$ (30 punti);
- Target: 60 punti.