Gli ultimi giorni di contrattazione sono stati abbastanza frenetici, soprattutto per ciò che concerne le paure di una rischio sistemico del settore bancario dopo i fatti relativi al fallimento della Silicon Valley Bank. Andiamo a vedere come il mercato sta affrontando questo periodo di incertezza e quali dati macro economici sta aspettando.
Tassi di Interesse attesi - FED
In contrazione, le ultime indicazioni sull'andamento dei prezzi arrivate dai prezzi alla produzione (PPI) e dalle vendite al dettaglio (Retail Sales) hanno messo a dura prova la narrativa hawkish che la FED ha sostenuto fino ad ora.
Oltre a questo, il fallimento di SVB e le ombre di un rischio contagio per tutto il settore bancario, hanno fatto si che i mercati potessero iniziare a scontare già dalla prossima riunione una pausa nel processo di aumento dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Americana.
Come possiamo vedere dal grafico in basso, infatti, fino ad 1 settimana fa il mercato scontava un aumento di 50 punti base (bps) al prossimo meeting della FED con una probabilità del 68%; attualmente invece lo 0,50% è totalmente stato escluso dalle possibilità. Ciò che sconta attualmente il mercato è un amento di 25bps al 70% con addirittura la possibilità di uno stop per il 30% dei casi.
A questo punto la domanda è lecita: cosa deciderà di fare la FED tenendo in considerazione la contrazione economica che pare aver iniziato a colpire alcuni settori (bancario tra tutti)? Jerome Powell sarà disposto a ritornare sui suoi passi e a mostrarsi meno hawkish rispetto alle ultime riunioni rimettendoci, però, la propria credibilità?
Staremo a vedere cosa deciderà il FOMC nella riunione del 22 marzo e soprattutto le parole che utilizzerà Powell nel suo discorso (la dialettica sarà fondamentale in un momento di forte paura ed incertezza come questo).
Indici USA - S&P 500 e Nasdaq
Gli indici USA saranno lo strumento finanziario che più di tutti sarà soggetto a cambi di rotta per quanto riguarda la politica dei tassi di interesse. Per cui riprendiamo l'analisi fatta la settimana scorsa per fare il punto sulla situazione ( Caffè&Mercati - Short S&P 500 e Nasdaq: Indici USA alla resa dei conti).
Entrambi i target Short su S&P 500 sono stati presi, per un movimento del -6% circa complessivo che, per il mercato attuale, è un ottimo risultato. Il Nasdaq invece si è mostrato più resiliente e, per adesso, è stato toccato soltanto il primo Target a 11.800. A questo punto spostiamo lo Stop Loss sopra 12.500 con l'altro Target fisso in area 11.300.
Seguiranno sicuramente aggiornamenti nei prossimi giorni anche in visione di ulteriori operazioni in ottica Short se la FED dovesse confermare la politica aggressiva adottata fino ad ora. In caso contrario valuteremo un cambio di rotta Long.