Il Dr. Copper, come viene definito il rame per la sua capacità di fornire un quadro attendibile dello stato di salute del sistema economico, ha vissuto delle settimane molto concitate passando da massimi storici a rapidi ritracciamenti fisiologici. Dietro questa forte volatilità c'è sicuramente la Cina che continua a fare incetta di metallo rosso nelle proprie riserve, ed anche una rivalutazione del fabbisogno mondiale di questa materia prima nell'industria energetica. Attenzione, però, perchè un dato ci sta dicendo che probabilmente il trend rialzista è terminato, scopriamo quale.
La Cina continua a comprare rame
Come avevamo anticipato in precedenti articoli, la Cina sta rimpinguando le proprie riserve di rame ad un ritmo senza precedenti.
Come mostra il grafico qui in alto, attualmente (linea in blu) le scorte cinesi sono ben oltre la media degli ultimi anni (zona in grigio) ed il trend pare proprio non voglia saperne di fermarsi. Dietro a questi forti acquisti del Dragone si nasconde sicuramente una ri-valutazione di un utilizzo più ampio di questa materia prima nei processi produttivi legati al settore energetico ed elettronico.
Si stima che la domanda aggregata di rame ed alluminio, i due materiali più utilizzati nell'industria energetica, possa aumentare di ben 4 volte nel giro di 25 anni.
Il grafico in alto mostra proprio queste previsioni, divise per nazione e la Cina, insieme ad India ed Africa, è la nazione che più di tutte utilizzerà rame ed alluminio nei prossimi anni. Questo perchè la Cina è il principale utilizzatore al mondo di metallo rosso (51%) per via del suo immenso impatto nel settore manifatturiero mondiale soprattutto in ambito energetico, tecnologico e di difesa (pannelli solari, eolico, EV, chip, armamenti).
In sostanza, non c'è dubbio che la domanda di rame possa aumentare in futuro e, nel lunghissimo periodo, potremmo assistere ad un palese shock della supply chain con il prezzo che seguirebbe sicuramente un andamento di crescita esponenziale.
Cosa dice il COT Report del Rame
Spesso non è tutto oro (rosso) ciò che luccica. Infatti c'è un dato molto interessante sul rame che si è verificato pochissime volte nella storia di questa materia prima.
Tramite l'analisi del COT Report (Commitment Of Traders) utilizzando il Forecaster Terminal è possibile capire cosa stanno facendo i grossi operatori. Nella fattispecie la foto in alto mostra il numero di posizioni short aperte dalla categoria "Merchant e Producer" ossia i produttori di rame.
Focalizziamoci sul rettangolo rosso che definiremo come "zona critica" per i posizionamenti short e sui picchi del prezzo delle aree disegnate in blu.
In passato la zona critica nell'immagine è stata raggiunta poche volte e, ad esclusione del periodo pandemico, questo segnale ha sempre significato un top per il prezzo ed un conseguente ritorno all'equilibrio nei mesi/anni successivi.
Il meccanismo che c'è dietro quest'analisi è molto semplice. I produttori sono i principali artefici del prezzo di una materia prima e, più di tutti, conoscono perfettamente le forze di domanda ed offerta in un determinato periodo temporale. Attualmente, con i loro posizionamenti estremamente ribassisti, stanno valutando il prezzo del rame come troppo alto e molto lontano dal suo "fair value" ipotetico, andandosi quindi a coprire con possibili (per loro molto probabili) discese del prezzo.
Questa situazione è da tenere monitorata settimanalmente, ad ogni rilascio dei nuovi posizionamenti del COT report.
Trading sul rame e quali sono i livelli tecnici da monitorare
La situazione macroeconomica è totalmente opposta a quella dei posizionamenti istituzionali, quindi dovremo fare molta attenzione a valutare operazioni per il lungo periodo.
I livelli operativi dell'analisi odierna fanno riferimento allo strumento "HGCN4" presente nel broker Trive che utilizzeremo per le nostre operazioni di trading, offrendoci un tasso ovrenight pari a zero. Grazie a Trive siamo in grado anche di utilizzare l'indicatore di analisi volumetrica "Biz Profile" con il quale individuiamo con estrema facilità le principali zone chiave del prezzo.
Il rame infatti, proprio nelle ultime ore, ha fatto visita ad un cluster volumetrico altamente significativo in zona 4,87$ e dintorni. Questo livello rappresenta l'origine del movimento rialzista che ha portato alla formazione dei nuovi massimi storici e che, successivamente, è stato rotto al ribasso il 22 maggio.
Attualmente il prezzo sta ritestando questa zona che sarà quindi valutata come resistenza, qualora dovesse essere rifiutata, oppure come supporto qualora dovesse essere rotta con forza al rialzo. Tendenzialmente valuteremo uno short proprio dalle zone attuali di prezzo a 4,83$ e dintorni soltanto qualora avremo ulteriori conferme di forte rifiuto ribassista.
Lo stop loss è da inserire a 4,90$, poco dietro la zona rotazionale in verde disegnata sul grafico, ed il target sui minimi a 4,74$ per un'operazione di breve periodo e con rischio/rendimento superiore ad 1:1.
Disclaimer: File MadMar