Negli ultimi due giorni c'è stata una tregua nella recente discesa dei prezzi del petrolio, con il WTI che ha arrestato il suo declino intorno ai 71 dollari (minimi di 12 mesi). Rimangono però preoccupazioni riguardo alle prospettive della domanda di greggio in Cina mentre l'India ha registrato un inatteso aumento anno su anno. Scopriamo quali sono i livelli da tenere sotto osservazione.
Scorte in diminuzione e domanda in aumento per il petrolio
Una serie di dati economici più deboli del previsto alla fine della scorsa settimana ha avviato la svendita del mercato azionario e ha pesato sui futures del petrolio, hanno affermato gli analisti. "I prezzi del petrolio sono scesi negli ultimi giorni in linea con le azioni", hanno scritto gli analisti di Goldman Sachs.
Il ribasso sembra essere stato limitato, tuttavia, dalle aspettative di un inasprimento delle tensioni geopolitiche in Medio-Oriente e da una domanda che sorprendentemente è stata rivista in aumento per i mesi di giugno e luglio (foto sotto).
La spinta maggiore di aumento da parte della domanda pare essere dovuta alle importazioni indiane con quasi il +8% di consumi anno su anno. L'India è il terzo paese al mondo per consumi di petrolio e derivati, per cui è un'ottima notizia per un possibile riapprezzamento del greggio nei prossimi mesi.
Con gli ultimi dati rilasciati dall'EIA (Energy Information Administration), quella appena trascorsa è stata la sesta settimana di fila con scorte di petrolio greggio in calo, toccando i 429 milioni di barili, livelli che non si vedevano da inizio 2024 quando il prezzo del petrolio era proprio sulla soglia dei 71 dollari al barile.
Le previsioni dell'EIA
La U.S. Energy Information Administration prevede che i prezzi del petrolio greggio si riprenderanno dalle recenti perdite poiché il processo di riduzione delle scorte globali accelererà nella seconda metà dell'anno. "Sebbene i prezzi del petrolio greggio siano recentemente diminuiti, continuiamo ad aspettarci che aumentino nella seconda metà del 2024", ha rilevato l'EIA nel report annuale diffuso martedì.
Per quanto riguarda il Brent, l'agenzia prevede che il prezzo possa ritornare tra 85 e 90 dollari al barile entro la fine dell'anno. L'EIA prevede che i deflussi dalle scorte globali di petrolio raddoppieranno a 800.000 barili al giorno nella seconda metà dell'anno rispetto a una stima di 400.000 barili al giorno nella prima metà. Si prevede un ritorno a moderati aumenti delle scorte a metà del 2025.
Analisi tecnica petrolio WTI e livelli volumetrici da monitorare
Dal punto di vista tecnico e volumetrico abbiamo avuto delle importanti conferme operative di possibile inversione di trend che andremo a sfruttare per costruire un'operazione rialzista utilizzando lo strumento "WTISPOT" (petrolio cash, senza scadenza) offerto dal broker Trive.
Tramite il broker Trive è possibile avere accesso gratuitamente anche all'indicatore "Biz Profile" (istogrammi rosa-viola) che ci permette immediatamente di individuare le zone volumetriche più significative.
In questo caso, la conferma di inversione arriva proprio dai volumi e dall'ultima zona tra 73-72$ che è stata rotta con forza al rialzo. Tutto ciò che ci resta da fare è capire dove posizionare l'ingresso per il nostro trade rialzista.
Un trader aggressivo potrebbe entrare già a mercato dai livelli attuali ma noi preferiamo adottare un profilo più conservativo ed attendere quantomeno un retest del livello di rottura di 73,30$. Piazzeremo il nostro stop loss sotto il minimo fatto registrare due giorni fa a 70.85$ e valuteremo due target, il primo in area 76-75$ ed il secondo in zona 80-81 dollari al barile.
Disclaimer: File MadMar