Il recente intervento del Presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha smosso le acque sui mercati finanziari, facendo raggiungere a Nasdaq, S&P 500 e Dow Jones nuovi massimi storici. Con un’economia più resiliente delle aspettative e tassi d’interesse in progressivo calo, gli investitori valutano la possibilità che il rally possa essere solo all'inizio della sua corsa. Cos'ha affermato Powell di così importante?
Powell: l'economia è più forte del previsto
La Federal Reserve ha recentemente ridotto i tassi d'interesse di 75 punti base portando il tasso sui Fed Funds tra il 4,5% e il 4,75%. Powell ha sottolineato che l’economia è più forte del previsto e che l’inflazione, pur mostrando segnali di rallentamento, non è ancora sotto controllo. Il dato di novembre mostra un indice dei prezzi al consumo (CPI) in aumento del 2,6% rispetto all’anno precedente, con un "core CPI" al 3,3%, ben sopra l’obiettivo del 2%.
Le dichiarazioni di Powell al New York Times DealBook Summit riflettono una strategia all'insegna della prudenza. Pur riconoscendo progressi nel controllo dell’inflazione, il Presidente della Fed ha ribadito che non c’è urgenza nel tagliare ulteriormente i tassi. Tale approccio consente alla banca centrale di adattarsi ai dati economici futuri, tra cui il rapporto sull’occupazione di novembre e il CPI atteso a breve.
L'impatto sui mercati finanziari
I commenti di Powell hanno spinto il rally di Wall Street. Il Nasdaq 100 è cresciuto dell’1,3%, spinto dai guadagni delle aziende tecnologiche. Salesforce, per esempio, ha registrato un incremento dell’11% dopo aver superato le stime sui ricavi del terzo trimestre e aver rivisto al rialzo le previsioni per l’anno. Anche Marvell Technology ha brillato, con un balzo del 23% grazie a previsioni ottimistiche per il quarto trimestre.
Il settore dei semiconduttori ha beneficiato di questa dinamica, con l'indice SOX in aumento dell'1,7%. Parallelamente, gli indici S&P 500 e Dow Jones hanno segnato rispettivamente +0,6% e +0,7%, consolidando un clima di fiducia generale tra gli investitori.
Prospettive future
Con la Federal Reserve (FED) che punta a un tasso neutrale – un livello che non stimola né frena l’attività economica – gli investitori e la stessa FED attendono i prossimi dati macroeconomici. In particolare, il rapporto sull’occupazione di novembre potrebbe influenzare le decisioni sui tassi d'interesse. Le previsioni indicano una creazione di 215.000 nuovi posti di lavoro, dopo un ottobre debole segnato da fattori straordinari come scioperi e uragani.
Per quanto riguarda l'inflazione, Powell rimane ottimista sul raggiungimento dell’obiettivo del 2%, pur avvertendo che il percorso potrebbe essere accidentato e non privo di sorprese. Nel frattempo, il ruolo della tecnologia e dei settori innovativi si dimostra essere cruciale per i mercati e potrà continuare ad essere il principale settore che trascinerà Wall Street nei prossimi mesi.
Cosa farà la Fed?
La combinazione tra dati economici solidi, progressi nel controllo dell’inflazione e nuovo governo Repubblicano, sta creando un terreno favorevole per i mercati finanziari. Tuttavia, la prudenza della Federal Reserve e le incertezze legate a fattori macroeconomici e geopolitici, fanno sì che l'attenzione sia sempre a livelli massimi.
I dati delle buste paga non agricole di domani saranno cruciali per la prossima decisione della FED del 18 settembre. Una pausa della Fed non è così impossibile, nonostante il sentiment di mercato sia cambiato nettamente nell'ultima settimana. Ad oggi il mercato sconta per il 76% un taglio di 25 punti base alla prossima riunione, in aumento dal 56% di settimana scorsa, sarà davvero così?
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