Gli ultimi movimenti di mercato dell'Oro hanno lasciato abbastanza basiti gli operatori che non si aspettavano una così netta risalita del bene rifugio per eccellenza. La tesi in questione sarebbe stata confermata dall'enorme forza che il Dollaro americano ha mostrato nelle ultime settimane.
Sappiamo infatti che un Dollaro forte porta ad avere un Oro debole confermando la statistica di correlazione inversa tra -0,85 e -0,95 che ha da sempre caratterizzato questi due strumenti. Questo trend continuerà o c'è qualcosa che potrebbe cambiare le carte in tavola? Vediamolo insieme.
Considerazioni su Oro e Dollaro Americano
In contesti normali Dollaro ed Oro si muovono in maniera totalmente speculare tra di loro. Da fine agosto questa meccanica è leggermente cambiata, mostrando un Gold forte nonostante un DXY nettamente in ascesa.
Oltre alla correlazione inversa è interessante far notare come l'oro si muova soprattutto considerando i cosiddetti "tassi reali", ovvero i tassi di interesse messi in relazione alle aspettative di inflazione futura (tassi di interesse attuali meno aspettative di inflazione). Attualmente i tassi reali a 2 anni sono circa al 2% e quindi nettamente favorevoli a chi investirebbe in dollari americani da qui ai prossimi anni.
In questo contesto il gold, ancora una volta, dovrebbe notevolmente soffrire in quanto viene considerato come bene rifiugio ottimo per ammortizzare le perdite in contesti dove i tassi reali sono negativi o neutri e non positivi come in questo caso. In sostanza, nelle ultime settimane abbiamo avuto un netto scollamento tra analisi macro e prezzo. Come si spiega questa anomalia nel movimento del gold?
Probabilmente per due motivi:
- lento deterioramento del mercato del lavoro USA (confermato dagli ultimi dati). Ciò sta lentamente aprendo spiragli ad una recessione che potrebbe avvicinarci più velocemente del previsto;
- prezzo delle materie prime in netta risalita (soprattutto del Petrolio) fa piazzare i mercati in ottica di inflazione futura in aumento e, quindi, tassi reali in discesa.
Il momento attuale è molto delicato da interpretare per una serie di fattori. Materie prime in aumento da una parte, dollaro americano in crescita dall'altra e gold che è in bilico tra questi due fuochi.
La situazione è interessante perchè potrebbe permettere di posizionarci su soglie di prezzo statisticamente molto vantaggiose per noi in ottica short. Pensiamo infatti che l'oro abbia ancora spazio per movimenti ribassisti confermati soprattutto dal secondo punto citato in precedenza. In sostanza crediamo che i mercati possano scontare a breve un ritorno di fiamma dell'inflazione dovuta proprio al riprezzamento delle materie prime.
Analisi Tecnica - XAU/USD
Dai livelli di metà agosto a quelli di inizio settembre il gold ha fatto registrare una performance del +3,5% che non è passata inosservata agli operatori di mercato. Questo movimento però potrebbe essere ricondotto ad un semplice ritracciamento del trend principale mensile ribassista.
Analizzando nel dettaglio la zona dove il prezzo si è arrestato bruscamente in data 1 settembre con una candela daily di forte indecisione, scopriamo che il range tra 1.950$ e 1.935$ è una resistenza molto forte per essere rotta ad un primo approccio.
Dalla price action abbiamo già avuto conferme di inversione in questa zona. Analizzando il timeframe 4H, abbiamo individuato il livello di 1.934$ come ultimo supporto che ha portato i prezzi proprio sui massimi a 1.953$.
Il livello in questione è stato rotto al ribasso durante la giornata di ieri con una bella candela rossa di -0,5% circa all'apertura di Wall Street. Avendo tutte le conferme del caso, possiamo valutare un'operazione short dopo un possibile retest proprio dell'area di rottura tra 1.929$-1.934$.
Livelli Operativi
- Ingresso: tra 1.929$ e 1.934$;
- Stop Loss: sopra 1.956$;
- Target 1: 1.905$;
- Target 2: 1.880$.