La decisione di Meta Platforms di mettere in pausa la campagna di assunzioni in ambito AI, riportata dal Wall Street Journal, rappresenta un nuovo passo all’interno di una più ampia ristrutturazione aziendale, la quarta negli ultimi sei mesi.
Il piano prevede la suddivisione della divisione AI in quattro unità operative: una dedicata alla superintelligenza, una focalizzata sui prodotti consumer, una sull’infrastruttura tecnologica e una sugli sviluppi di lungo periodo e la ricerca. Un portavoce di Meta ha ridimensionato la portata della notizia, parlando di “normale pianificazione organizzativa”, volta a strutturare meglio le attività dopo una fase di assunzioni e in parallelo ai processi di budgeting annuale.
Meta Platforms: una corsa al talento AI senza precedenti
Negli ultimi mesi Meta ha assunto oltre 50 ricercatori e ingegneri specializzati in AI, arrivando, secondo alcuni report, a offrire pacchetti da 300 milioni di dollari per attrarre figure di primo piano da concorrenti come OpenAI, anche se l’azienda ha negato i dettagli di queste cifre. Parallelamente, il gruppo guidato da Mark Zuckerberg ha sorpreso gli analisti con utili trimestrali ben oltre le attese, spingendo il titolo ai massimi storici.
Tuttavia, questa crescita ha un costo. Solo nel secondo trimestre Meta ha destinato 17 miliardi di dollari in spese in conto capitale, con un target rivisto fino a 72 miliardi per l’intero 2025. Cifre che hanno iniziato a sollevare dubbi tra gli investitori sulla sostenibilità dei progetti legati all’intelligenza artificiale, soprattutto per l’enorme fabbisogno di infrastrutture come i data center.
Mercato in correzione ma la fiducia resta alta
Le preoccupazioni sui costi hanno contribuito a un recente ritracciamento del settore tecnologico: il Nasdaq ha perso il 2,5% negli ultimi cinque giorni mentre le azioni Meta hanno registrato un calo del 4%. Anche i big player del comparto AI hanno sofferto: Nvidia ha lasciato sul terreno il 3,4%, mentre Palantir è scesa del 16% in sei sedute consecutive di ribasso.
Nonostante la correzione, Meta rimane tra i titoli più performanti del 2025, con un rialzo di circa 28% da inizio anno. Secondo analisti come Dan Ives di Wedbush Securities, il recente sell-off rappresenta un’occasione di ingresso: la “rivoluzione AI” è soltanto all’inizio, e il ciclo rialzista del comparto tecnologico potrebbe proseguire per i prossimi 2-3 anni.
Analisi tecnica e prospettive di prezzo
Dal punto di vista tecnico, il titolo Meta sta consolidando dopo i massimi storici toccati a luglio.
Fonte: Trive.com/it
La correzione della scorsa settimana ha riportato i prezzi in area 750-740 dollari, che rappresenta ora il primo livello di supporto chiave. Una tenuta di questa fascia potrebbe favorire un rimbalzo verso quota 770 dollari, mentre un eventuale break ribassista aprirebbe spazio a discese più profonde verso 700 dollari in prima istanza e verso i 650 dollari come ultima area supportiva, in linea con la media mobile a 200 giorni.
Il trend di fondo resta tuttavia impostato al rialzo e, finché i prezzi rimarranno sopra i supporti principali, Meta continuerà a essere considerata uno dei titoli leader del comparto Big Tech, nonostante la volatilità legata agli ingenti investimenti nell’intelligenza artificiale.
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