Nel 2018 Kenneth Rogoff, professore di economia ad Harvard ed ex capo economista del Fondo Monetario Internazionale, fece una previsione che oggi suona clamorosamente sbagliata: secondo lui, Bitcoin aveva molte più probabilità di scendere a 100 dollari piuttosto che raggiungere quota 100.000.
La realtà ha raccontato tutt’altra storia. Nel dicembre 2024, infatti, Bitcoin ha superato per la prima volta i 100.000 dollari, in coincidenza con l’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca. Pochi mesi dopo, il 14 agosto 2025 la regina delle crypto ha segnato un massimo storico a 124.495 dollari. Con i suoi 112.812 dollari odierni, BTC continua a mantenersi sopra la soglia dei 100mila dollari.
Troppo ottimista sulla regolamentazione
Con un post pubblicato su X, Rogoff ha spiegato il motivo del suo errore di valutazione: “Ero troppo ottimista sul fatto che gli Stati Uniti avrebbero adottato una regolamentazione sensata delle criptovalute. Non aveva senso per i policymaker facilitare evasione fiscale e attività illegali, e invece è esattamente quello che è accaduto”.
Secondo l’economista Bitcoin ha trovato terreno fertile nell’economia sommersa, generando una domanda costante che ne ha sostenuto il prezzo. Inoltre, le Autorità statunitensi hanno per anni chiuso un occhio sul tema, permettendo alla criptovaluta di diffondersi senza reali barriere normative.
Adozione istituzionale e sostegno politico
I sostenitori di Bitcoin sottolineano invece come la criptovaluta si sia progressivamente affermata come una riserva di valore alternativa, paragonabile all’oro, oltre a rappresentare una forma di copertura contro il sistema finanziario tradizionale.
Un ruolo decisivo lo ha giocato anche l’amministrazione Trump: nel 2025 il presidente ha firmato un ordine esecutivo per la creazione di una riserva federale di Bitcoin, mentre numerose aziende hanno deciso di inserire BTC nei propri bilanci.
Non sono mancate le polemiche legate ai possibili conflitti di interesse della famiglia Trump nei rapporti con il mondo crypto. Rogoff stesso si è detto sorpreso dalla mancanza di controlli da parte del Congresso. La Casa Bianca, tramite la portavoce Karoline Leavitt, ha respinto ogni accusa, affermando che né il Presidente né la sua famiglia hanno mai avuto, né avranno, conflitti di interesse. Parallelamente, il Governo ha promosso il Genius Act, una legge che introduce un quadro normativo per le stablecoin ancorate a valute fiat come il dollaro.
Analisi tecnica e prospettive di prezzo di Bitcoin
Dopo il massimo di metà agosto, Bitcoin ha avviato una fase di consolidamento tra i 113.000 e i 118.000 dollari.
Fonte: Trive.com/it
La resistenza chiave rimane il record storico a 124.500 dollari, livello che, se superato con volumi significativi, potrebbe aprire la strada a un’estensione verso l’area dei 135.000–140.000 dollari.
Al ribasso, il supporto di breve termine si colloca proprio sui livelli attuali a 112.500 dollari: una rottura al di sotto di questa soglia aumenterebbe le probabilità di un test prima dei 107.000 dollari e poi dei 100.000 dollari che resta il livello psicologico di maggiore importanza.
L’impostazione tecnica rimane positiva, ma con segnali di breve termine che suggeriscono cautela in attesa di nuove conferme direzionali. Possibili target di prezzo, qualora venisse confermato un rimbalzo tecnico in area 112.500$, sarebbero collocati in area 118.000$ per trades di breve periodo.
Disclaimer: File MadMar