Cina ed Hang Seng Index: perchè Michael Burry compra JD.com e Alibaba? | Investire.biz

Cina ed Hang Seng Index: perchè Michael Burry compra JD.com e Alibaba?

17 mag 2024 - 12:00

17 mag 2024 - 12:11

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La Cina riparte con forza in borsa. Analizziamo l'Hang Seng Index ed il perchè Michael Burry compra aziende cinesi

L'Hang Seng Index, l'indice della Borsa di Hong Kong, fa segnare la quarta settimana positiva di fila con una performance di quasi il +20%. Dietro la ripartenza dell'indice c'è un netto riapprezzamento del mercato del Dragone da parte degli operatori. Scopriamo cosa si nasconde dietro questa fortissima cavalcata rialzista, quali sono gli scenari futuri e come è possibile fare trading sull'indice cinese.

 

 

Hang Seng: ripartenza cinese e prospettive future

C'è subito da fare una premessa importante, i dati in nostro possesso sono ancora pochi e solo alcuni cominciano ad essere lievemente positivi per la Cina e non così tanto da spiegare un movimento di oltre il +32% dai minimi di inizio anno. Infatti, ancora una volta, il mercato pare stia prezzando una probabile crescita futura e non attuale del mercato del Dragone, spinto principalmente dalle ultime trimestrali di società come Alibaba e JD.com che hanno riscontrato consumi interni in aumento a discapito però dell'export.

Il mercato cinese resta pieno zeppo di ombre e di preoccupazioni legate alla crisi immobiliare che non trova ancora una risoluzione. Gli ultimi dati parlano di quasi -7% di decrescita dei prezzi anno su anno con livelli che non si vedevano dal 2015 (foto in basso).

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Fonte: National Bureau of Statistics

I dati positivi derivano principalmente dal settore manifatturiero e da un mercato occupazionale che ha riscontrato una diminuzione della disoccupazione cinese nel mese di aprile (quando è scesa dal 5,2 al 5%). La conferma della resilienza di questo settore deriva anche dal PMI (Purchasing Manager Index) manifatturiero cinese, ancora superiore a quei 50 punti che separa espansione e recessione dell'attività economica (50,4 punti ad aprile).

Il segnale più forte, però, arriva direttamente dall'approvvigionamento della materia principale impiegata nel settore produttivo, il rame.

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Fonte: Bloomberg

Come mostra la foto qui in alto, i livelli di scorte di rame cinesi (linea in blu) sono ben oltre la media degli ultimi anni (zona in grigio) e questo potrebbe voler dire che la Cina si sta preparando a far ripartire velocemente tutto il settore produttivo. Il rame ha di recente fatto segnare nuovi massimi storici anche per questo motivo, perchè è una materia imprescindibile per ogni tipo di produzione, dai semplici elettrodomestici, passando per le auto EV e finendo nei semiconduttori.

Insomma, la Cina ha tutte le carte in regola per poter avere un forte slancio e confermarsi la seconda economia più forte al mondo ed il vero cuore della produzione mondiale, l'unica preoccupazione saranno i dazi e la domanda aggregata dell'occidente nei confronti dei prodotti cinesi.

 

 

Hang Seng Index sottovalutato e Michael Burry punta tutto sulla Cina

Se da un lato è vero che la Cina è pronta a ripartire, dall'altro c'è il mercato che come sempre sconta in anticipo le variabili macroeconomiche. Infatti il principale indice di riferimento di Hong Kong che traccia le top 50 aziende cinesi ha già fatto segnare un +32% dai minimi di inizio 2024, rientrando nei top performer mondiali di quest'anno.

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Fonte: Forecaster Terminal

Una crescita del 32% non basta però a fermare l'indice che, per l'analisi del Forecaster Terminal, è ancora sottovalutato di quasi il 21%. La crescita sarà probabilmente guidata dal settore di consumi ciclici del quale tra l'altro fanno parte proprio Alibaba e JD.com (JD.com: ottima trimestrale, le azioni salgono a Wall Street) che hanno da poco rilasciato le trimestrali e che sono state inserite nel portafoglio del fondo di investimento Scion Capital di Michael Burry, il mago che anticipò la Grande Crisi Finanziaria del 2008 (Il portfolio di Micheal Burry).

Burry ha venduto Alphabet (Google) ed Amazon incrementando dell'80% le posizioni su JD.com e del 66% quelle su Alibaba, portandole rispettivamente al 9,53% ed all'8,74% del portafoglio. Queste aziende occupano le prime due posizioni degli investimenti del fondo ben al di sopra del 7% occupato da Citigroup. All'interno del fondo c'è anche Baidu al 4,07%, altra azienda cinese di consumi ciclici.

Anche Michael Burry quindi sta scommettendo su un forte rimbalzo di produzione e consumi cinesi e questo deve far alzare il nostro livello di attenzione sui titoli del Dragone.

 

 

Come fare trading sulla Cina?

Fare trading sull'indice cinese Hang Seng non è mai stato così semplice ed alla portata di tutti. Infatti il broker Trive che noi utilizziamo quotidianamente offre il trading sullo strumento "HK50" che è proprio l'indice di Honk Kong citato in precedenza delle top 50 aziende cinesi.

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Fonte: Trive.com/it

Come mostra il grafico qui in alto, l'indice è su livelli di bottom importanti, toccati dopo oltre il -50% dai massimi storici a quota 33.440 punti. L'occasione e lo spazio di risalita quindi sono dalla nostra parte. Anche il rimbalzo tecnico ed il doppio minimo che si sta formando sono molto interessanti da valutare in ottica rialzista di lunghissimo periodo.

Come precedentemente già analizzato in questa rubrica, l'indice ha sta mostrando i muscoli e l'unico modo per entrare in posizione in questo contesto è attendere un ritracciamento. Dopo 4 settimane di candele positive sarà la volta buona di un piccolo storno?

Noi attenderemo fiduciosi uno scarico di almeno il 5% del movimento registrato nell'ultimo mese (+20%) ed opteremo per un primo ingresso long da 18.500 punti e dintorni per poi successivamente valutare ulteriori ingressi in accumulazione di lungo periodo.

Il tradi di oggi non avrà stop loss proprio perchè dovrà essere una posizione da costruire nei prossimi mesi con primo target da piazzare a 22.800 punti e dintorni, l'ex massimo generato dal precedente minimo di ottobre 2023 e secondo target a 28.800 punti.

 

Disclaimer: file MadMar

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