I peggiori titoli di Wall Street del 2025 saranno l'affare del 2026? | Investire.biz

I peggiori titoli di Wall Street del 2025 saranno l'affare del 2026?

05 dic 2025 - 12:00

Le "Pecore Nere" di Wall Street: perché i peggiori titoli del 2025 potrebbero essere l'affare del 2026

Mentre il 2025 volge al termine, gli investitori contrarian guardano con interesse al fondo del barile dell'S&P 500. Tra crolli e paure legate all'AI, ecco dove gli analisti vedono i potenziali "diamanti grezzi". Il vecchio detto di Borsa "compra basso, vendi alto" è facile da citare, ma terribilmente difficile da mettere in pratica quando si guarda un grafico che punta dritto verso il basso. In questo articolo e nella videoanalisi allegata, vediamo nel dettaglio quali sono i titoli più puniti dal mercato e perché potrebbero essere interessanti per il 2026.

 

 

Performance S&P 500: cosa dicono le statistiche?

A meno di un mese dalla fine del 2025, ben dodici azioni dell'indice S&P 500 hanno visto le loro azioni crollare di oltre il 40% quest'anno. Per molti investitori, queste aziende sono business "rotti". Ma per alcuni analisti di Wall Street, rappresentano un'opportunità di acquisto generazionale.

Storicamente, c'è un precedente a favore dei coraggiosi: negli ultimi cinque anni, i 10 maggiori perdenti annuali dell'S&P 500 hanno registrato un guadagno medio del 4,7% l'anno successivo (escludendo i fallimenti bancari come SVB).

 

 

Il crollo del Fintech: il caso Fiserv

Il titolo più debole del gruppo è senza dubbio Fiserv (FISV), crollato di quasi il 70%. Il gigante dei pagamenti ha deluso il mercato tagliando drasticamente le aspettative di crescita e allontanando alcuni partner commerciali con strategie di prezzo aggressive.

Tuttavia, l'analista di Mizuho Dan Dolev ritiene che il peggio sia passato. Con il titolo che scambia a sole 7,5 volte gli utili futuri, Fiserv è considerata estremamente economica. A meno di un deterioramento macroeconomico grave, il potenziale di discesa è limitato, mentre il rialzo stimato dagli analisti si aggira intorno al 35%.

 

 

Ad-Tech e la minaccia di Amazon

Anche Trade Desk (TTD) ha avuto un anno da dimenticare, perdendo il 66% del suo valore a causa dei timori per la concorrenza di Amazon e il rallentamento della crescita.

Nonostante ciò, il sentiment degli analisti rimane sorprendentemente rialzista: quasi il 62% mantiene un rating positivo. La tesi è che il 2026 sarà un anno di rilancio, guidato da nuovi prodotti e dalla forza del mercato della pubblicità sulle smart TV. Il target di prezzo medio suggerisce un potenziale rialzo del 56,9%, uno dei più alti della lista.

 

 

La paura dell'Intelligenza Artificiale

L'ombra dell'AI ha penalizzato titoli come Gartner (IT) e FactSet Research Systems (FDS). Gli investitori temono che i modelli linguistici (LLM) possano rendere obsoleti i loro servizi di ricerca e analisi dati.

Gli esperti, però, invitano alla calma. Andrew Nicholas di William Blair sostiene che i timori su Gartner (-52,8%) siano esagerati: gran parte del valore dell'azienda deriva da conferenze e consulenze personalizzate, difficilmente replicabili dall'IA. Anche per FactSet si vede un'opportunità di guadagnare quote di mercato integrando l'IA nei propri strumenti per la gestione patrimoniale.

 

 

Consumi in crisi: moda e ristorazione

Il cambiamento nei gusti dei consumatori ha colpito duramente Lululemon (LULU) e Deckers Outdoor (DECK), scesi rispettivamente del 52% e 54%.

  • Per Lululemon, la speranza risiede nella nuova direzione creativa attesa per la primavera, che dovrebbe risolvere i problemi di commercializzazione dei propri prodotti, ormai visti poco innovativi;

  • Anche Chipotle (CMG, -43%), pur sotto pressione, è vista come pronta a un'inversione di tendenza nel 2026 grazie all'innovazione del menu e alla sua forte percezione di valore rispetto ai concorrenti.

     

Le scommesse "Value": Charter e Moderna

Infine, due nomi che potrebbero offrire i ritorni più interessanti:

  • Charter Communications (CHTR, -42%) è scambiata a valutazioni minime storiche (2x sugli utili stimati al 2028 secondo alcune metriche). Con un forte flusso di cassa, il management potrebbe sostenere il titolo attraverso massicci riacquisti di azioni (buyback).

Moderna (MRNA, -42%), dopo il boom del Covid, sta attraversando una transizione dolorosa. Tuttavia, il 2026 è visto come un punto di svolta ("inflection point") grazie a nuovi vaccini in arrivo, come quelli per l'influenza e l'RSV (Virus Respiratorio Sinciziale).

 

 

In conclusione, investire nei "perdenti" del mercato richiede stomaco forte e una selezione accurata. Non tutti i titoli che crollano rimbalzano; a volte i modelli di business sono davvero compromessi. Tuttavia, per aziende come Charter, Trade Desk e Moderna, il divario tra il pessimismo del mercato e i fondamentali sottostanti potrebbe aver creato quella che gli analisti chiamano una "dislocation" – un'opportunità rara per chi ha la pazienza di aspettare.

 

Disclaimer: File MadMar.

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