Cogliendo di sorpresa gli analisti, che si attendevano una pausa, nel corso della riunione della BCE (Banca Centrale Europea) di ieri è stato deciso un aumento dei tassi di 25 punti base. La decisione "hawkish" pare non aver sortito l'effetto atteso sul cambio Euro/Dollaro che, invece, ha perso 70 punti nel giro di 30 minuti. Scopriamo insieme il perchè andando ad analizzare per bene ciò che si nasconde dietro la mossa dei mercati.
Riunione e politica monetaria BCE
Ieri è stato finalmente deciso il futuro della politica monetaria Europea. Con l'aumento di 25 punti base, i tassi di interesse generali arrivano al 4,50% e quelli sui depositi al 4%, livello che non era mai stato registrato nella storia della BCE.
L'aumento non era per nulla previsto ed infatti ha generato non poca volatilità e confusione sui mercati finanziari. Tra tutti spiccano il DAX in risalita e l'EUR/USD in profondo rosso con circa 115 punti di ribasso dal momento del rilascio dei dati al minimo giornaliero. Com'è possibile che, con un aumento dei tassi di interesse, l'Euro si sia svalutato così tanto?
Le motivazioni sono principalmente tre: dati macroeconomici europei degli ultimi mesi piuttosto negativi, discorso della presidente Christine Lagarde post dato e outlook futuro sulla crescita economica europea.
Dati macro economici Eurozona
Abbiamo più volte fatto notare come i dati della Zona Euro si siano mostrati sempre più negativi nel corso degli ultimi mesi. Partendo da Germania ed Olanda già in recessione tecnica, passando per la media dell'ultimo PIL trimestrale europeo allo 0,1% e finendo con indici PMI in netta contrazione. Come se non bastasse, a tutto questo si è aggiunto il fortissimo incremento dei prezzi energetici a causa soprattutto dell'aumento del Petrolio che mette ancor più a dura prova tutto il tessuto economico.
Con prezzi di materie prime più elevati, anche i prezzi di produzione e trasporti ne pagheranno le conseguenze, andando ad inficiare notevolmente sulla spesa media del consumatore in una spirale di aumento di prezzi che fa tornare in mente i timori di un anno fa.
In questo contesto non è facile capire per quanto tempo ancora l'economia potrà reggere senza sfociare in una stagflazione che diviene sempre più probabile visti proprio gli ultimi aumenti di tassi di interesse della BCE e le pessime prospettive di crescita.
Discorso Lagarde e stime di crescita
"Dati hawkish con parole dovish", così è stata definita sinteticamente la riunione della BCE di ieri. Di seguito riportiamo i punti salienti del discorso:
- La decisione del rialzo dei tassi non è stata unanime;
- Il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della BCE abbiano raggiunto livelli che contribuiranno in modo sostanziale al tempestivo ritorno dell'inflazione al target del 2%;
- Le decisioni sui tassi di interesse futuri si baseranno sulla valutazione delle prospettive di inflazione alla luce dei dati economici e finanziari in arrivo;
- L'inflazione complessiva sarà in media del 5,6% nel 2023 (precedente 5,4%), del 3,2% nel 2024 (3,0%) e del 2,1% nel 2025 (2,2%);
- Ci si aspetta che l'economia cresca dello 0,7% nel 2023 (precedente 0,9%). L'1,0% nel 2024 (1,5%) e l'1,5% nel 2025 (1,6%).
Ciò che più ha spaventato i mercati sono state proprio queste ultime prospettive di crescita riviste nettamente al ribasso rispetto a quelle di giugno (come da istogramma qui in alto). Con prospettive di crescita del genere e con dichiarazioni che fanno presagire ad un pivot che potrebbe esser stato raggiunto, l'Euro non poteva che uscirne male.
Inoltre, con la decisione presa ieri, si mette l'accento sul focus principale della Banca Centrale che, in linea con quello che è il suo mandato, è totalmente rivolto alla lotta all'inflazione, tralasciando quelle che sono le prospettive di crescita. Una manovra che ha lasciato i mercati spiazzati e che avrà bisogno di un po' di tempo per essere smaltita.
Analisi tecnica e livelli operativi - EUR/USD
Nonostante tutto ciò che abbiamo detto e confermando il nostro outlook ribassista di lungo periodo per l'Euro, non possiamo non prendere atto del fatto che alcuni eventi imminenti potrebbero ribaltare la situazione sul cambio dei cambi.
L'evento che dobbiamo fortemente monitorare sarà la riunione del FOMC del 20 settembre. Con una possibile pausa al rialzo dei tassi della FED potremmo assistere ad un lieve rimbalzo rialzista del cambio EUR/USD.
Inoltre non dimentichiamo che attualmente ci troviamo su un supporto mensile importantissimo in area 1,0700$-1,0550$ dove potremmo riassistere ad un ritorno della domanda.
È proprio in questo range che valuteremo possibili posizioni rialziste da confermare con la decisione della FED la prossima settimana e dalla price action.
- Ingresso: tra 1,0700$ e 1,0650;
- Stop Loss: 1,0590$;
- Target 1: 1,0750$;
- Target 2: 1,0890$.