Stamattina i mercati Europei sono stati scossi da dei dati molto negativi riguardanti il settore produttivo della zona. Gli asset più colpiti sono stati il cambio EUR/USD e l'indice UE per eccellenza, il DAX.
Dati Macro Economici - PMI
L'immagine riporta i dati PMI (Purchasing Managers' Index): un indicatore economico costituito da rapporti e sondaggi mensili, raccolti dalle aziende private del settore manifatturiero. L’indice elabora le rilevazioni raccolte dai sondaggi rivolti ai responsabili degli acquisti delle aziende, ovvero coloro che acquistano i materiali che sono destinati alla produzione industriale.
Una discesa (che si divide in servizi e manufatturiero) sotto al livello di 50 si traduce come segnale di contrazione produttiva, al contrario un livello superiore ai 50 si traduce con un'espansione produttiva del Paese di riferimento. Dati alla mano Francia, Germania e l'Europa nella sua totalità hanno registrato un PMI sotto 50, con la Francia che fa segnare circa un -4 punti rispetto al mese scorso e la Germania -3 circa.
Siamo davanti a cifre di contrazione che non si vedeva da tempo, per cui i mercati potrebbero (o forse lo stanno già facendo) scontare una recessione imminente già nei prossimi mesi. Proprio per ciò che abbiamo appena visto, le aspettative rialziste degli investitori su Euro e DAX potrebbero lasciar spazio a scenari ribassisti interessanti.
Analisi Tecnica e livelli operativi - DAX
L'indice Europeo per eccellenza, il DAX, da aprile scorso è sui massimi storici e fino ad oggi non ha dato segnali di cedimento. La zona tra 15.800 e 15.300 ha funzionato ottimamente come livello di supporto rialzista su timeframe settimanale.
Proprio questo range è da tenere in considerazione per un'eventuale operazione di stampo short di ampio respiro. Valuteremo ingressi ribassisti a partire da un breakout del livello di 15.300 punti, perchè questo vorrà dire che tutta la domanda degli ultimi 2 mesi verrebbe interamente assorbita in favore di un cambio di trend settimanale molto interessante. Il livello dal quale valutare strategie di stampo ribassista dopo la conferma di rottura, potrebbe essere proprio il retest dei 15.300 punti. Lo stop loss sarebbe localizzato sopra i massimi storici a 16.500 punti, mentre il primo target in area 15.000 punti e il secondo sui 14.000 punti.