A novembre 2021, quando il mercato delle criptovalute aveva raggiunto una capitalizzazione di oltre 3.000 miliardi di dollari, forse nessuno avrebbe immaginato un cataclisma della portata che si è vista nel 2022, con il valore di mercato che è sprofondato a poco oltre 800 miliardi. L'aumento dei tassi d'interesse da parte delle Banche centrali ha scatenato una fuga dalle attività a rischio. In questo le valute digitali si sono dimostrati assets poco avvezzi a ricoprire ruoli di beni rifugio o di copertura dall'inflazione come alcuni avevano teorizzato.
Ad affondare oltremodo le monete virtuali ci hanno pensato la debacle della stablecoin TerraUSD e la sfilza di fallimenti di alcune aziende crittografiche come Celsius Network, Voyager Digital, Three Arrows Capital, FTX e BlockFi. Tutto questo rende ora urgente una regolamentazione e l'anno 2023 potrebbe essere proprio quello dove finalmente i principali Paesi a livello mondiale compiono il grande passo.
Intanto, passando in rassegna l'andamento dei vari token sul mercato delle criptovalute, vediamo quali sono stati alcuni tra quelli che hanno fatto peggio di tutti:
LUNA
LUNA è stato il token legato alla stablecoin algoritmica TerraUSD, implosa a maggio di quest'anno allorché ha perso l'ancoraggio al dollaro USA per via dello stress di mercato. Ad aprile la criptovaluta era arrivata a un picco di 116 dollari. I misfatti del mese dopo l'hanno letteralmente annichilita, con il valore che è finito a una frazione di centesimo di dollaro. Il progetto LUNA è stato rivitalizzato con un nuovo token chiamato LUNC, ma non sembra abbia infuso maggiore fiducia agli investitori.
FTT
A FTT non è andata molto meglio. Il token dell'exchange FTX di
Sam Bankman-Fried è crollato dopo che Binance ha annunciato di volersi liberare della sua partecipazione a causa della situazione finanziaria poco chiara e precaria di FTX. A quel punto, i trader hanno cominciato a vendere a mani basse il token, intensificando il sell-off quando la società dietro FTT ha dichiarato fallimento l'11 novembre. Il problema è più grosso di quanto sembrava all'inzio, in quanto le accuse nei confronti di Bankman-Fried sono di aver messo in piedi un meccanismo fraudolento attraverso cui i soldi dei clienti venivano usati per effettuare investimenti personali per mezzo del prestatore crittografico Alameda Research.
FTT valeva 31 dollari questa estate; ora viaggia intorno agli 85 centesimi.
Solana
Solana è stata un'altra vittima della disgrazia di FTX, in quanto Bankman-Fried era uno dei principali sostenitori, investendo attraverso il suo hedge fund Alameda. La storia del token è quasi sorprendente, perché alla fine del 2021 Solana era diventata la quinta più grande criptovaluta per capitalizzazione e si poneva di sfidare Ethereum sul piano dei contratti intelligenti. La debacle è stata netta, con il suo valore che è passato da 260 dollari dello scorso anno a 9,50 dollari attuali, segnando un crollo del 96%.
Dogecoin
Dogecoin ha vissuto nello scorso anno un periodo di gloria nella sua caratteristica di meme cripto, grazie al sostegno di
Elon Musk, che ha spesso esaltato la moneta nei suoi post su Twitter. L'Amministratore Delegato di Tesla ha lanciato sovente alcuni messaggi facendo intuire un possibile utilizzo di Dogecoin in qualche forma di pagamento. La memecoin è arrivata a diventare l'ottava più grande risorsa digitale, ispirando altri token del genere come Shiba Inu. Le quotazioni però sono precipitate,
passando da circa 74 centesimi di dollari dello scorso anno a 6,8 centesimi attuali.