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Il peggior calo giornaliero da dicembre 2017 porta in rosso il bilancio di Bitcoin da inizio anno
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In un mese le quotazioni delle principali criptovalute si sono praticamente dimezzate e la vera sfida sarà quella di passare indenni la prima vera crisi finanziaria e di recessione economica dalla loro nascita
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Per Bitcoin rottura tecnica ribassista molto importante. Vitale non perdere 5700$
Nella giornata di mercoledì e giovedì abbiamo vissuto uno di quei momenti, fortunatamente rari, molto dolorosi nella storia dei mercati finanziari. La Borsa americana è entrata ufficialmente in bear market perdendo oltre il 20% dai massimi, con cali che hanno costretto Wall Street a chiudere per 15 minuti. L’oro e i Treasury Note statunitensi hanno perso terreno e lo stesso è successo anche a Bitcoin,che ieri ha subito il calo più forte da dicembre 2017. Insomma siamo entrati in correlazione 1, quella fase di avvitamento e di pessimismo cosmico che di fatto porta i mercati diretti verso una recessione.
Le criptovalute non hanno potuto evitare questo tsunami e l’ultimo mese si sta rivelando un bagno di sangue. Se da inizio anno la sola Ethereum mantiene un saldo positivo, nell'ultimo mese i cali vanno dal 55% di Litecoin al 40% di Bitcoin. Per quello che riguarda la valuta creata da Vitalik Buterin il mercato ha sfondato ieri con decisione sia media mobile a 200 giorni che il 61,8% di ritracciamento di Fibonacci, riportando Ethereum al punto di partenza, ovvero i minimi di dicembre 2019.
Bitcoin: la rottura tecnica è preoccupante, rischio bear market
Preoccupante la rottura tecnica di ieri per Bitcoin. Come vediamo dal grafico in un sol giorno è stata spazzata via la trend line rialzista che congiungeva i minimi crescenti del bull market dell'ultimo anno. La lunga candela ribassista trova adesso nel 78,6% di ritracciamento del rialzo 3.250-13.800 dollari l'ultimo appiglio prima di assistere ad un capitolazione sui minimi. Occhio quindi al supporto di 5700 $. Dovesse cedere si aprirebbero le porte ad un mercato orso dagli effetti piuttosto deleteri per Bitcoin. Naturalmente la crisi innescata dal Corona virus ha messo un po' in secondo piano i temi legati ad esempio alla quotazione di un ETF su Bitcoin. Temi che sono sicuro torneranno fuori con prepotenza nel momento in cui la crisi sarà alle spalle ma che soprattutto potrebbero trovare nuovo vigore grazie ad una sfiducia verso le banche centrali che forse in questa crisi potrebbero non essere così protagoniste. In mezzo però c'è una crisi di liquidità da affrontare e la prima vera crisi finanziaria che si trova ad affrontare Bitcoin e l'intero mondo delle criptovalute ci faranno capire se questa è stata una moda o qualcosa di più.
Ma torniamo alle crypto e chiudiamo l’analisi con Ripple. Il preciso test della resistenza ad inizio anno ha innescato una rabbiosa reazione al ribasso capace di riportare i prezzi sotto 0,20. La chiusura di ieri sotto 0,15 sembra aver messo la parola fine alla valenza del supporto. Il bear market che non ha mai abbandonato Ripple graffia ancora.