Il Bitcoin è di nuovo nei pressi della soglia psicologica dei 100.000 dollari. È dal mese di febbraio 2025 che la principale criptovaluta non vede questi livelli, mentre per ora appare lontano il record di 109.228 dollari del 20 gennaio, giorno in cui il presidente degli Stati Uniti
Donald Trump si è insediato ufficialmente alla Casa Bianca. Ed è proprio il tycoon il principale fattore che negli ultimi mesi ha condizionato l'andamento della valuta digitale.
Durante la campagna elettorale il tycoon aveva promesso di creare una riserva strategica di Bitcoin e quando ha vinto le elezioni del 5 novembre, il rally della moneta virtuale è stato poderoso. I dazi e le conseguenti preoccupazioni di una recessione economica negli Stati Uniti generata dalla guerra commerciale hanno depresso l'umore degli investitori, che hanno venduto la criptovaluta respingendola nei pressi dei 75.000 dollari. Da lì, il recupero è stato importante, rafforzato dall'annuncio di Trump del 9 aprile riguardo il congelamento delle tariffe per 90 giorni.
L'ultimo strappo è dettato dall'accordo commerciale tra gli Stati Uniti e la Gran Bretagna al culmine di settimane di colloqui tra i rappresentanti dei due Paesi. Per la verità, il rally era già iniziato ieri, dopo l'annuncio che gli Stati Uniti terranno incontri con rappresentanti cinesi in Svizzera per risolvere il problema della guerra commerciale.
L'aspettativa di una de-escalation, quindi, ha rafforzato il sentiment degli investitori verso gli asset più rischiosi. "I mercati si sono chiaramente spostati verso un tono più propenso al rischio nell'ultima settimana", ha detto Josh Gilbert, analista di mercato del broker eToro. "Le tensioni commerciali sembrano allentarsi, con Donald Trump che segnala la volontà di negoziare, e questo sta contribuendo a sollevare il sentiment tra gli asset di rischio, in particolare il Bitcoin".
Bitcoin: quando il prossimo record?
La ritrovata fiducia nei confronti del Bitcoin inevitabilmente fa guardare gli investitori verso nuovi obiettivi, come quello di superare il massimo storico di quattro mesi fa. Secondo il fornitore di dati crittografici Santiment, i wallet di grandi dimensioni stanno accumulando gradualmente Bitcoin in tandem con le vendite dei piccoli investitori. Questo generalmente "è un forte segnale a lungo termine che i prezzi stanno aspettando il momento giusto prima di un nuovo breakout", ha affermato.
Michael van de Poppe, fondatore di MN Capital, suggerisce che una flessione sotto i 94.000 dollari e una successiva ripresa potrebbero segnalare il raggiungimento di un minimo di mercato. A suo avviso, potrebbe esserci un breakout verso i 100.000 dollari nel giro delle prossime due settimane.
Più cauto invece è il commento di Rachael Lucas, analista crypto di BTC Markets, secondo cui "numeri tondi psicologicamente significativi come la soglia di 100.000 dollari spesso spingano a prendere profitti a breve termine. Quindi, "potrebbe seguire un periodo di consolidamento man mano che i trader realizzeranno guadagni".