Il Bitcoin è in un ottimo stato di forma: la principale valuta digitale ha superato i
103.000 dollari, ossia al massimo dal 31 gennaio 2025. Gli investitori hanno colto con entusiasmo gli sviluppi sul fronte degli accordi tra Stati Uniti e gli altri Paesi per terminare una guerra commerciale che per lunghi tratti ha sfibrato i mercati finanziari.
Il primo accordo è stato fatto con la Gran Bretagna ieri dopo settimane di trattative. Il presidente degli Stati Uniti
Donald Trump e il primo ministro britannico
Keir Starmer hanno parlato di un "accordo rivoluzionario", grazie al quale le merci britanniche importate negli Stati Uniti rimangono tassate al 10% e il Regno Unito abbassa le tariffe dal 5,1% all'1,8% per i beni statunitensi che entrano nel suo territorio.
Il giorno prima gli USA e la Cina avevano concordato di iniziare i colloqui. Pechino però è un partner più insidioso, contro cui il mese scorso Trump ha dato vita a una guerra commerciale senza soluzione di continuità. Ad ogni modo, in un clima più sereno e speranzoso, è cresciuta la propensione del mercato per gli asset maggiormente a rischio come il Bitcoin.
Bitcoin: dove può spingersi il prezzo?
La criptovaluta ha raggiunto un massimo storico di 109.226 dollari il 20 gennaio 2025, giorno in cui Trump si è insediato alla Casa Bianca, sull'aspettativa che il tycoon introducesse una riserva strategica di Bitcoin e attuasse una regolamentazione più favorevole. Le preoccupazioni che l'attuazione delle riforme annunciate fosse più lenta del previsto e l'avvio della guerra dei dazi hanno poi invertito la rotta faendo scivolare le quotazioni fino a sotto 75.000 dollari. La ripresa è stata però prorompente, aiutata dall'allentamento delle tensioni.
"La riconquista di 100.000 dollari deve essere ricordata come una delle imprese più formidabili del Bitcoin ed è un promemoria del fatto che l'acquisto della paura del picco - solo il mese scorso Bitcoin languiva intorno a 74.000 dollari - può essere eccezionalmente redditizio", ha scritto in un commento Antoni Trenchev, co-fondatore della piattaforma di trading di asset digitali Nexo.
A giudizio di Joel Kruger, strategist di mercato presso la società fintech LMAX Group, l'impennata del Bitcoin è stata favorita da alcuni fattori, quali "gli afflussi degli investitori istituzionali negli Exchange-Traded Fund, l'allentamento delle tensioni geopolitiche e le misure cinesi per aumentare lo stimolo monetario".
Il punto ora è capire dove potrebbe spingersi il rally. Trenchev ritiene che "la velocità del rimbalzo a 100.000 dollari in mezzo a una ripresa della propensione al rischio invia un segnale che i 109.000 dollari e oltre sono nel mirino". Questo "poiché l'acquisto da parte di detentori a lungo termine - quelli che mantengono per almeno 155 giorni - più che compensa la vendita da parte di chi conserva a breve", ha aggiunto l'esperto.