Dopo il rally delle ultime settimane che hanno permesso ai prezzi di superare con decisione la soglia dei 4.000 dollari e mettere nel mirino i massimi storici registrati nel novembre 2021 a 4.951 dollari, è un avvio di settimana all'insegna delle vendite per Ethereum.
Tra i motivi che possono spiegare questo importante calo indubbiamente la volontà di molti detentori di eseguire l’unstaking. Secondo i dati elaborati da Alnvest lo staking ha raggiunto il record di circa 808.880 ETH, equivalenti a circa $3,7 miliardi di dollari. Lo sblocco non è immediato e la procedura di ritiro prevede in genere un'attesa di circa 12–15 giorni.
Secondo Blockchain News questi ritiri rispondono ad una duplice esigenza: da un lato dinamiche di rendimento, ovvero prendere vantaggio dalle attuali quotazioni con la possibilità di guadagni importanti; dall’altra da preoccupazioni sulla parità tra stETH (token legati allo staking) e ETH.
Negli ultimi giorni stETH, così come wstETH, è sceso leggermente dal rapporto 1:1, creando sicuramente un pò di panico e dando l’opportunità di alcune operazioni di arbitraggio.
Le vendite odierne non mettono ovviamente in gioco la resilienza di Ethereum, rinvenibile nella crescente domanda istituzionale e trainata da ETF e riserve strategiche (Treasury USA), che, secondo Alnvest sta contribuendo ad assorbire parte della pressione di vendita legata all’unstaking.
Il quadro nel complesso evidenzia una fase di transizione e maturazione dell'ecosistema ETH, dove le dinamiche di staking diventano sempre più centrali e influenti sul sentiment e sulla stabilità del prezzo.
Se nel breve rimane possibile una pressione ribassista (se i deflussi diventano vendite reali), al momento i supporti si trovano nell'intervallo 4.200-4.250$, zona testata più volte nelle ultime sedute. A 4.000 dollari c’è un livello psicologico molto forte.
Se quelli indicati sono i livelli supportivi più immediati e di rilievo, un'eventuale loro rottura e un ritorno sotto la soglia dei 4mila dollari potrebbe portare ad un'accelerazione del movimento discendente. La correzione potrebbe dunque spingere le quotazioni in prossimità dei 3.800$, ossia i minimi di luglio.