La settimana appena trascorsa ha visto grandi deflussi dagli ETF spot USA: secondo i dati forniti da Coindesk, Bitcoin ETF ha registrato uscite per circa 812 milioni di dollari, mentre Ethereum ETF ha visto deflussi per 153 milioni, interrompendo un record di 20 giorni consecutivi di afflussi.
Bitcoin ha segnato un calo del 5%, passando dai circa 118.330 dollari di venerdì ai 112.300 di domenica, per poi rimbalzare leggermente a 114.500 lunedì mattina in Asia (c’è un supporto in zona 110.000–112.000 dollari che potrebbe aver agevolato il recupero).
Ethereum è sceso sotto i 3.400 dollari domenica, ma sta recuperando attestandosi in zona 3.550–3.560 dollari lunedì grazie ai copiosi acquisti da parte di mega whale di Ethereum le quali hanno approfittato del ritracciamento per comprare significativamente, mostrando un segnale di fiducia sulla tenuta a lungo termine dell’asset digitale.
Bitcoin ed Ethereum: le cause della discesa
A concorrere alla discesa delle quotazioni sempre secondo Coindesk anche i nuovi dazi USA su importazioni globali e la scottante situazione Fed: i mercati hanno reagito negativamente, con i dubbi sui prossimi tagli dei tassi di interesse, con l’incertezza macroeconomica e l’avversione al rischio che hanno penalizzato asset speculativi come le criptovalute.
Ma ci sono anche buone news, come quella che proviene da DLnews secondo cui sono state annunciate nuove regole per opzioni ETF e la cosiddetta Project Crypto, destinata a snellire la normativa sui token. Secondo Fnlondon.com, il fondo Qube Research starebbe assumendo trader quantitativi disposti a lavorare anche nei fine settimana, per cercare di prendere vantaggio dalla natura 24/7 del mercato cripto.
Si è quindi aperto agosto sulla falsariga degli ultimi anni che vedono svariati analisti come mese storicamente negativo per Bitcoin, tanto che alcuni lo vedono in zona $99.000. Stiamo a vedere cosa succede.
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