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Volge al termine un mese di gennaio esaltante per le criptovalute;
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L'analisi tecnica ci mostra come l'ipercomprato raggiunto dalle principali crypto è storicamente un segnale di forza e non di debolezza;
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Bitcoin appare la criptovaluta con la struttura tecnica rialzista più solida. Litecoin è ad un passo dall'inversione di tendenza.
Ad una settimana dalla fine del primo mese del 2020 credo sia giunto il momento di fare il punto della situazione sulle criptovalute a maggiore capitalizzazione. Esercizio utile per capire se questa fase di accelerazione capace di alimentare rialzi compresi tra il 20% di Bitcoin e il 60% di Bitcoin Cash, richiede una pausa di consolidamento o se ha ancora benzina per accelerare verso l’alto.
Tralascerò volutamente Ethereum già analizzato nell’articolo della settimana scorsa.
Cominciamo da Bitcoin. Volatilià con le quotazioni che dapprima sfondano 9000 $ prima di ripiegare di quasi 1000 $ pur con una chiusura settimanale sopra la media mobile a 200 giorni.
Evidente come la soglia tecnica dei 9000 ha portato con sé un po' di prese beneficio ed è naturale, anche osservando gli oscillatori, che possa esserci una pausa di riflessione.
Mancano quelle divergenze prezzo – oscillatori tipiche di una fase di inversione, ma soprattutto l’RSI fresco reduce dall’ipercomprato sembra lasciare un messaggio importante. Quando Bitcoin vede l’oscillatore superare l’asticella di 70 quello non è un segnale negativo, ma un segnale di forza. Ipercomprato chiamo ipercomprato, questo dicono gli analisti tecnici e guardando il grafico di Bitcoin tutto appare più chiaro.
L’anno scorso Bitcoin iniziò il suo bull market a febbraio entrando in ipercomprato. Eravamo attorno a 4000 $ e prima del picco di area 13000 furono molti altri i casi di RSI sopra 70. La stessa considerazione speculare può essere fatta per il bear market successivo. L’ipervenduto arrivato a settembre richiamò altro ipervenduto con il bottom che arrivò diverse settimane dopo.
Anche per questo motivo propendo adesso per una fase laterale tra 8000 e 9000 prima di una ripartenza che credo possa essere nelle corde di Bitcoin per questa prima parte del 2020.
Passando al cugino di Bitcoin, ovvero Litecoin, ci rendiamo conto come lo spartiacque tra un formale bull market ed una semplice correzione è la media mobile a 200 giorni. Efficace a settembre nel contenere il rimbalzo, efficace anche ora nell’arginare i tori. Fino a quando LTC non supererà quota 60 appare prematuro parlare di inversione di tendenza. Anche in questo caso una fase di consolidamento tra 48 e 60 appare possibile e necessaria per ripianare un po' di eccessi.
Chiudo con Ripple, probabilmente la maggior delusione di questi ultimi mesi. Se da inizio anno Ripple ha tenuto il passo di Bitcoin nella ripresa di prezzo, negli ultimi 3 mesi il bilancio fa ancora segnare un pesante passivo di -20%.
Graficamente notiamo subito la differenza con Litecoin.
Ripple è ben distante dalla media mobile a 200 giorni posizionata in zona 0.27. Questo conferma anche la debolezza relativa di una criptovaluta che solo al superamento di questo livello potrà essere riconsiderata come candidata in una potenziale crypto asset allocation.