Il Bitcoin è sceso sotto la soglia dei 90.000 dollari per la prima volta negli ultimi sette mesi, prima di recuperare solo parzialmente le perdite, segnando un peggioramento evidente del sentiment degli investitori e una brusca frenata dell’appetito per il rischio nei mercati globali.
La principale criptovaluta ha cancellato i guadagni del 2025 e ora perde quasi il 30% rispetto al massimo di ottobre, quando aveva superato i 126.000 dollari. Secondo diversi operatori, la correzione è alimentata da un mix di incertezza sui futuri tagli dei tassi da parte della Federal Reserve e da un generale indebolimento dei mercati dopo mesi di rally.
“La vendita a cascata è amplificata da società quotate e istituzionali che stanno scaricando posizioni accumulate durante la fase rialzista, aumentando il rischio di contagio sul mercato”, ha spiegato Joshua Chu, co-presidente della Hong Kong Web3 Association, si legge su Reuters.
La pressione non riguarda solo Bitcoin. Ether, la seconda criptovaluta più capitalizzata, ha esteso un trend negativo che prosegue da mesi: dai massimi di agosto sopra i 4.955 dollari, ETH ha perso quasi il 40% e oggi quota in calo dell’1% a 2.997 dollari.
Crollo del Bitcoin: segnale anticipatore per i mercati tradizionali?
Gli investitori ricordano che una correzione del Bitcoin a inizio anno aveva anticipato il successivo sell-off di aprile, innescato dai nuovi dazi USA e sfociato in un’ondata di avversione al rischio sulle Borse. Questo alimenta il timore che il recente tonfo del mercato cripto possa ancora una volta preannunciare turbolenze più ampie.
“Il sentiment è estremamente debole sin dall’ondata di liquidazioni di ottobre”, ha dichiarato Matthew Dibb, CIO di Astronaut Capital. “Il prossimo supporto chiave è in area 75.000 dollari. Se la volatilità resterà elevata, potremmo vederlo toccare presto”. Vediamo ora la possibile strategia.
Criptovalute, Bitcoin: analisi tecnica e strategie operative

Le quotazioni del Bitcoin proseguono al ribasso in scia allo storno iniziato dai massimi in area 124.000 dollari segnati lo scorso mese. Con le recenti vendite, i prezzi sono tornati in area 91.000 dollari, su livelli che non si vedevano da aprile scorso. Eventuali segnali di forza in area 91.000-90.000 dollari potrebbero essere sfruttati per strategie long di brevissimo termine contro il trend dominante.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster - gli archi temporali selezionati mostrano una possibile fase ribassista fino a fine mese, seguita da una possibile fase rialzista che potrebbe estendersi fino alla fine della prima decade di gennaio, prima di un nuovo eventuale storno.


Il tool “Projection” della piattaforma Forecaster, con scadenza a un mese, evidenzia negli scenari “best match” e “long” rialzi compresi tra il 17% e il 22% circa, che porterebbero le quotazioni in area 105-110.000 dollari, prima di un eventuale storno. Guarda il video di lancio della funzionalità, PREVEDERE I MERCATI CON L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE: la nuova funzionalità di Forecaster Terminal.

Si potrebbero dunque valutare strategie long in area 91.000 dollari, in caso di evidenti segnali di inversione. In tal caso, posizioni in acquisto avrebbero come primo obiettivo area 98.900 dollari e un secondo target di breve in area 105.000 dollari.
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