Le azioni di Zoom Video Communications sono in calo del 2% nelle contrattazioni pre-market di Wall Street sulla notizia che l'azienda di videoconferenze online non sarà più una componente dell'indice Nasdaq 100, che racchiude le cento società più capitalizzate del Nasdaq. Il titolo Zoom ha sottoperformato quest'anno a Wall Street, con un guadagno appena del 6,91%, a fronte di una crescita del 53,68% del Nasdaq 100. Tutto questo dopo che la società con sede a San Jose, California, aveva sterminato quasi due terzi di capitalizzazione nel 2022, a seguito del crollo dei titoli tecnologici dovuto all'aumento dei tassi di interesse.
L'uscita dall'indice borsistico statunitense può essere un grande colpo per l'azienda, in crisi di crescita, perché farne parte migliora la visibilità e la liquidità delle azioni. Molti grandi investitori che acquistano l'indice, infatti, automaticamente comprano le azioni delle società che lo compongono.
Zoom: i motivi del declino
Zoom Video Communications è stato uno dei grandi protagonisti del periodo pandemico. In quegli anni le vendite aumentavano a tre cifre grazie all'esplosione della domanda dei servizi di videoconferenza, con le persone costrette a rimanere in casa e le aziende che hanno avviato lo smart working. La fine dei blocchi e il ritorno in ufficio dei lavoratori hanno fatto piombare Zoom nel precipizio. Ad aggravare il contesto per l'azienda è stata anche la sopraggiunta concorrenza di un gigante come Microsoft. Quanto è bastato per far affondare ancora di più le vendite, che ora crescono a una cifra.
Come magra consolazione per Zoom c'è il fatto che altri grandi protagonisti nel settore durante l'era pandemica come Peloton Interactive e Teladoc Health sono rimasti molto indietro rispetto al rally tecnologico di quest'anno, mentre DocuSign sta valutando l'eventualità di una vendita.
Zoom: cosa aspettarsi ora
Attualmente Zoom non gode di grande stima tra gli analisti di Wall Street. La maggioranza degli esperti di mercato ora mostra molta più cautela sulle azioni rispetto al passato, mantenendo un rating "neutrale". Le stime sono per una crescita del fatturato che probabilmente rimarrà modesta nei prossimi anni e questo frena di molto le prospettive di una ripresa delle azioni dopo il tracollo dello scorso anno.
L'azienda sta cercando di reagire al momento critico diversificando il business. Ad esempio, oltre all'attività di videoconferenza, sta proponendo software per contact center e funzionalità di chat persistente. Ciò ha comportato il raggiungimento di 7 milioni di utenti paganti, ma ancora non siamo a livelli tali da poter definire una crescita significativa del fatturato. La società sta valutando anche piani espansionistici per rilanciare l'attività, come ad esempio la potenziale acquisizione del fornitore cloud per contact center Five9.