Xiaohongshu potrebbe realizzare un utile di 500 milioni di dollari nel 2023, dieci volte le previsioni dell'azienda di inizio anno di 50 milioni di dollari. Si tratta di un risultato eccezionale perché la piattaforma di social media ed e-commerce cinese è diventata subito redditizia, a differenza di altre aziende concorrenti nel settore, come Instagram e Pinterest, che hanno faticato molto a convertire in denaro il loro grande volume di traffico.
Secondo alcune voci vicine alla società, la grande performance di quella che è definita la Instagram cinese potrebbe aprire le porte a un nuovo round di finanziamento o addirittura a una quotazione in Borsa. Attualmente Xiaohongshu è sostenuta da colossi del calibro di Alibaba, Tencent, Temasek e GVC Capital, ed ha ricevuto un'ultima valutazione di 20 miliardi di dollari nel 2021 durante l'ultimo finanziamento.
Essendo una società non pubblica e quindi non sottoposta a stretto controllo, Xiaohongshu non ha alcun obbligo di rivelare la sua situazione finanziaria. Tuttavia, ci sono molte startup che fanno conoscere i propri risultati aziendali al pubblico anche come mezzo per attirare potenziali investitori.
Xiaohongshu: chi è e cosa fa
Xiaohongshu è un'azienda con sede a Shanghai fondata nel 2013 da Miranda Qu Fang & Charlwin Mao Wenchao, che si occupa di fornire servizi di social media e di e-commerce a un vasto pubblico rappresentato da 200 milioni di utenti mensili. Nel tempo si è affermata come un sito di recensioni affidabili per tutta una serie di tematiche che vanno dai viaggi, all'alimentazione e alla salute.
Oggi, il successo della piattaforma è derivato dalla grande presenza di influencer che attirano pubblico per la vendita dei prodotti e ai quali l'azienda offre grandi incentivi in denaro. La semplicità nell'uso dell'App favorisce il commercio on-line. In sostanza, gli utenti con pochi clic possono effettuare acquisti mentre scorrono immagini e video.
Xiaohongshu ha dovuto affrontare però anche delle situazioni difficili. Nel 2021 le autorità cinesi hanno attuato una stretta sulle società nazionali che intendevano quotarsi all'estero, in un contesto di forte repressione verso le aziende tecnologiche. Ciò ha generato grande incertezza negli investitori che hanno preferito in parte uscire dai loro investimenti. Nel 2022, ad esempio, si sono verificate importanti vendite di quote che hanno ridimensionato il valore dell'azienda.