Sono trascorsi tre anni da quel 19 dicembre 2020 in cui le azioni Tesla sono entrate a far parte dell'indice S&P 500. Allora il titolo si presentava con una quotazione della chiusura precedente di 232 dollari; oggi viaggia sui 253 dollari. In tutto questo tempo le azioni della casa automobilistica di Austin sono salite solo del 16%, al di sotto del guadagno del 28% dell'indice S&P 500 nello stesso periodo. Tra le società a mega-capitalizzazione che sono incluse nell'indice, Tesla è quella che ha performato di meno. Ad esempio, Microsoft ha guadagnato il 70% da allora, Apple il 51% e Nvidia addirittura il 267%.
L'ingresso nel principale benchmark statunitense delle azioni Tesla era stato preceduto da un rally strepitoso del 731%, sulle aspettative che lo status di blue-chip avrebbe attirato una platea di investitori più ampia. Entrare di diritto nell'S&P 500 significa che coloro che puntano sull'indice automaticamente acquistano le azioni delle società che lo compongono. Inoltre, molti gestori dei fondi diventano meno diffidenti in merito alla volatilità dei singoli titoli azionari. La storia in Borsa di Tesla in questi ultimi tre anni però è stata determinata da grandi alti e bassi. A un crollo del 65% dello scorso anno, ad esempio, è seguito un balzo del 106% da inizio 2023.
Azioni Tesla: cosa aspettarsi nel 2024
Molti si stanno interrogando sul fatto che probabilmente il grande entusiasmo intorno al pioniere delle auto elettriche e alla gestione del suo condottiero Elon Musk (link) si stia spegnendo. La situazione potrebbe complicarsi allorché la domanda per i veicoli elettrici si è raffreddata e la concorrenza in questi anni è cresciuta soprattutto sul fronte cinese. Questo significa che anche la posizione dominante che l'azienda esercita nel settore potrebbe non bastare più.
"La valutazione di Tesla è stata esagerata quando sono entrati nell'S&P, quindi non c'è da meravigliarsi che le azioni stiano sottoperformando e probabilmente lo faranno per i prossimi due anni", ha detto in un'intervista Craig Irwin, analista di Roth Capital Partners. "Fare trading sulla volatilità è la strategia giusta per fare soldi con il titolo attualmente".
A giudizio di Jerry Braakman, chief investment officer di First American Trust, "gli investitori passivi in indici che si sono lanciati dopo la corsa al rialzo nel 2020 non hanno avuto un grande ritorno considerando la volatilità", Tuttavia, aggiunge che, "cambiando un po' il punto di partenza, è ovvio quanto valore si possa creare detenendo Tesla".
Nicholas Colas, analista di DataTrek Research, ritiene che la chiave di volta possa essere la guida autonoma. Il successo potrebbe essere determinante per il futuro dell'azienda, secondo l'esperto, sebbene l'andamento non sia scevro da alcune battute d'arresto. La scorsa settimana, ad esempio, è uscita la notizia che Tesla richiamerà più di due milioni di veicoli dopo gli allarmi sulla sicurezza lanciati dalle autorità di regolamentazione americane.
"La valutazione di Tesla e quindi la volatilità e il potenziale rendimento futuro sono indissolubilmente legati alla sua capacità di fornire un veicolo veramente autonomo. Gli investitori che pensano che ciò accadrà saranno proprietari del titolo. Coloro che dubitano che Tesla possa arrivare al traguardo non lo faranno. A questo punto si tratta di un caso di investimento piuttosto binario", ha affermato Colas.