Dopo aver raggiunto un nuovo record storico, Wall Street è stata assalita dalle vendite nella prima seduta di questa settimana. Gli investitori hanno mal digerito il rilascio dell'ultimo modello di intelligenza artificiale da parte della start-up cinese DeepSeek, che ha mostrato performance non inferiori rispetto ai modelli di OpenAI e Meta Platforms, ma soprattutto costi più bassi per effetto di un minore utilizzo di chip Nvidia.
- Questo significa che le enormi spese fatte finora dalle Big Tech statunitensi per la nuova tecnologia potrebbero risultare inutili, se si possono ottenere gli stessi risultati con una frazione di spesa.
- Ma vuol dire anche che tutti gli sforzi fatti dagli Stati Uniti per limitare le esportazioni di processori di fascia alta verso la Cina non hanno impedito il progresso tecnologico di Pechino.
- In terzo luogo, un'azienda come Nvidia, che trae ancora buona parte del fatturato dalla domanda cinese, rischia di registrare un calo notevole del business.
Tutte queste considerazioni hanno scosso i nervi degli investitori, che hanno preferito sbarazzarsi di alcuni titoli tecnologici protagonisti del rally di Wall Street fino ad oggi.
Wall Street: cosa aspettarsi con le trimestrali delle Big Tech
Il sell-off di ieri ha inaugurato una settimana che si preannuncia di fuoco. Oggi inizia la due giorni di riunioni della Federal Reserve, al termine della quale saranno svelate le decisioni di politica monetaria. Nel corso del meeting non sono attese novità sul fronte dei tassi di interesse, ma l'attenzione sarà massima su quanto dichiarerà la Banca centrale in prospettiva futura.
Questa settimana però si apre la stagione delle trimestrali delle "Magnifiche Sette" di Wall Street. Domani Tesla, Microsoft e Meta Platforms pubblicheranno i conti dopo la chiusura dei mercati. Il 30 gennaio scenderanno in campo Apple e Amazon. Il 4 febbraio sarà il turno di Alphabet. Per la presentazione dei conti di Nvidia bisognerà aspettare fino al 26 febbraio.
Gli investitori continuano a comprare le azioni delle Big Tech, ma gli esperti di mercato stanno lanciando alcuni segnali di prudenza. Per quest'anno le stime sugli utili combinati delle Magnifiche Sette sono per una crescita del 18%, circa la metà del +34% del 2024.
Il punto chiave sarà sicuramente la spesa sull'intelligenza artificiale, soprattutto dopo le ultime novità provenienti dalla Cina. Gli investitori probabilmente saranno meno disposti a tollerare risultati insoddisfacenti in rapporto ai miliardi di dollari investiti finora e in programma per il 2025. Secondo UBS, l'anno scorso le Big Tech hanno speso 224 miliardi di dollari per l'AI (Artificial Intelligence) e quest'anno potrebbero arrivare a 280 miliardi di dollari.
"Se i nomi delle Big Tech dovessero deludere, ciò potrebbe creare problemi per il rally post-inaugurazione (di Donald Trump presidente USA, ndr)", ha detto Matt Maley, Chief market strategist di Miller Tabak + Co.
Secondo i trader di Jefferies, alcuni buoni risultati delle megacap potrebbero spingere l'S&P 500 al rialzo ma quota 6.200 punti potrebbe rappresentare un ostacolo per i tori. "I mercati potrebbero valutare quel livello come di ipercomprato, il che giustificherebbe prese di profitto e copertura".
Tra gli ottimisti invece figura Rich Ross, analista di Evercore ISI, secondo cui le azioni sono in una "posizione eccezionale per un test dei 6.400 punti prima della chiusura del trimestre, sulla scia di guadagni esplosivi".
Un segnale incoraggiante arriva dal mercato delle opzioni, dove il rapporto put-call è nei pressi dei minimi pluriennali. "Questo è un buon indicatore di ciò che i clienti pensano per quanto riguarda un maggiore rialzo nei guadagni delle società tecnologiche a grande capitalizzazione, soprattutto dopo i risultati di Netflix", ha detto Daniel Kirsch, responsabile delle opzioni di Piper Sandler. "Al di fuori di Apple, il sentiment è piuttosto ottimista".