Nell'ultima settimana Wall Street ha registrato qualche battuta d'arresto rispetto al rally poderoso che dal 9 aprile ha portato l'indice
S&P 500 ad aumentare di circa un terzo il suo valore. Niente di preoccupante, per ora, perché le sedute in rosso sono state contrassegnate da perdite esigue. È da oltre cinque mesi che la Borsa americana non chiude con un passivo di almeno il 2%, a riprova di un
sentiment ancora molto positivo.
Le sessioni della scorsa ottava sono state influenzate dalle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve Jerome Powell, che ha adoperato un tono cauto in tema di tagli ai tassi di interesse. Inoltre, il presidente degli Stati Uniti è tornato alla ribalta con i dazi imponendo tariffe pesanti alle aziende farmaceutiche che non producono in territorio americano. Alcuni trader quindi hanno colto l'occasione per prendere profitto, viste le quotazioni degli indici americani nei pressi dei massimi storici.
Wall Street: gli investitori sono pronti a comprare di nuovo?
Ascoltando gli osservatori finanziari, la sensazione generale è che il mercato si stia posizionando per
comprare le azioni americane a prezzi più bassi. Questo significherebbe una ripartenza del trend rialzista, come conferma lo
Stock Trader Almanac, l'osservatorio che raccoglie dati e informazioni finanziarie fondato da Yale Hirsch nel 1967.
L'almanacco prevede un "rally mostruoso" a Wall Street nel quarto trimestre che potrebbe portare l'indice S&P 500 a 7.100 punti a fine anno. Tra l'altro, osserva che la stagionalità ribassista classica del mese di maggio non si è materializzata quest'anno, preparando il terreno per "una potente impennata" nell'ultima parte del 2025. "Quest’anno il ’Sell in May’ non ha funzionato", scrive. E "quando la stagionalità ribassista non si manifesta, si ha un'indicazione rialzista che forze più potenti sono in gioco".
Nel mese di settembre, l'S&P 500 ha registrato otto nuovi massimi storici, il che ha dell'incredibile se si considera che questo è tradizionalmente il mese più debole dell'anno. Quindi, gli investitori potrebbero ben sperare per la continuazione del rally nel quarto trimestre, storicamente il più forte dell'anno. "La performance del Q4 è stata storicamente solida, ma è migliorata anche dopo cinque o più nuovi massimi storici a settembre, con una sola perdita in 8 anni", ha affermato lo Stock Trader Almanac, sottolineando che l’unico calo del quarto trimestre in tali casi è stato nel 1967.
Attenzione ai rischi
L'almanacco non nasconde che ci possano essere alcuni rischi che potrebbero innescare una correzione a Wall Street, come "le valutazioni in forte aumento, alcune delusioni dal campo della tecnologia AI (Artificial Intelligence, ndr) e un'altra imminente chiusura del governo (il classico shutdown per il disaccordo sulla spesa pubblica Usa, ndr)". Tuttavia, sostiene che qualsiasi ritracciamento sia "di breve durata e superficiale".
C'è però chi vede nell'inflazione il principale rischio per il rally in corso. Tra questi la società di brokeraggio sudcoreana KB Securities, che ha ricordato come lo scoppio della bolla dot-com fu innescato proprio dall’inflazione. "L’inasprimento fiscale guidato dall’inflazione è stato il fattore scatenante del collasso delle dot-com," ha affermato l’analista di KB, Euntaek Lee, in una nota.
A suo avviso tre fattori potrebbero rendere l'inflazione una minaccia chiave: l'inasprimento della politica monetaria, il cambiamento di leadership alla Fed con un presidente più accomodante che alimenterebbe l'inflazione stessa, e il rialzo dei rendimenti dei Treasury Bond.