La pioggia di vendite che si è scatenata sui titoli tecnologici in questo 2022 non ha risparmiato quasi nessuno. Da inizio anno il NASDAQ-100 ha perso circa il 12%, caduto sotto i colpi violenti dei piccoli e grandi investitori che hanno visto nella severa politica di rialzo dei tassi della Federal Reserve uno spauracchio troppo grande da superare.
Se fino a poco tempo fa la corsa imperiosa in Borsa delle azioni legate alla crescita era sostenuta dal sostegno generoso della Banca Centrale americana, adesso è proprio l'istituto monetario che disfa tutto e guida la discesa.
Big tech: come sono andate le azioni in Borsa finora
Le big tech hanno cercato di attutire il colpo, in forza della loro grande leadership nel settore in cui operano, ma questo non è bastato comunque per impedire alle azioni di finire in territorio negativo con perdite anche a 2 cifre. Vediamo di seguito come sono andate finora le quotazioni di alcuni tra i pesi massimi di Wall Street del comparto tech.
Apple
La società di Cupertino è stata tra quelle che ha retto meglio, cedendo il 9% da quando è cominciato il 2022. All'inizio del mese di gennaio era riuscito per un breve sprazzo a superare la capitalizzazione di 3.000 miliardi di dollari, grazie alle attese di vendite record nell'ultimo trimestre del 2021, notoriamente il più forte di tutto l'anno.
Da allora però i cali azionari hanno bruciato 500 miliardi di dollari. Ciò nonostante per alcuni il titolo del gigante dell'iPhone è diventato una sorta di asset rifugio, come una versione digitale dell'oro. Le attese sono per fine settimana, quando verranno rilasciati i dati trimestrali che ancora una volta si pensa siano entusiasmanti.
Meta Platforms
L'ex Facebook ha visto le azioni in calo dell'8% in questo primo scorcio del 2022, ma l'azienda ha la mente tutta proiettata al futuro, nello specifico alla costruzione del metaverso, per cui sta investendo 10 miliardi di dollari all'anno. Gli investitori di Meta devono essere consapevoli che gli utili per i prossimi anni saranno più limitati per effetto di questa enorme spesa, ma che darà dei ritorni imponenti se il progetto dovesse riuscire.
Le stime sul valore del metaverso spaziano da poche centinaia di miliardi di dollari a 8.000 miliardi di dollari, ma il fatto che intorno a questo mondo virtuale si stia per scatenare una competizione selvaggia lascia pensare che le cifre di cui si parla potrebbero essere anche superiori.
Google
La caduta in Borsa di Google è di quasi il 10% quest'anno. Il più grande motore di ricerca online del mondo sta cercando di destreggiarsi nel ginepraio dei recinti normativi, legislativi e legali, potendo contare sul grande vantaggio determinato dalla rapida crescita del mercato della pubblicità online. Il 1° febbraio verrà pubblicata la trimestrale dell'azienda, ancora una volta accompagnata da grandi attese.
Microsoft
Le azioni del colosso informatico sono diminuite del 12% nell'anno in corso, ma la società di Redmond è sotto i riflettori in questo periodo per la possibile acquisizione di Activision Blizzard. Il leader del gaming a livello mondiale non solo garantirebbe a Microsoft di passare dalla porta principale per introdursi da protagonista nel settore, ma anche di preparare il terreno per partecipare al banchetto nuziale del metaverso. Questa sera a mercati chiusi vi sarà il rapporto sugli utili dell'ultimo trimestre, previsti in grande crescita.
Amazon
Il numero uno del commercio online è regredito del 13% a Wall Street nel 2022, anche sull'attesa che i risultati finanziari del trimestre chiusosi a dicembre 2021 saranno deludenti per via delle riaperture che hanno fatto tornare gli acquisti presso i negozi fisici.
L'asso nella manica del gigante fondato da Jeff Bezos però è rappresentato da Amazon Web Services che continua a registrare una crescita sostenuta. Quest'anno qualcuno ipotizza anche che la società decida per uno split azionario, il che darebbe una spinta considerevole al titolo in Borsa.
Netflix
Il peggiore del gruppo. Il crollo nella Borsa di New York del titolo Netflix è stato del 36% quest'anno, ma gran parte delle perdite sono dovute al sell-off post-trimestrale della scorsa settimana. Il mercato si aspettava una crescita di 5,7 milioni di abbonati, ma l'aumento è stato appena di 2,4 milioni, meno della metà. Da quel momento le azioni sono diminuite del 28%.
Taiwan Semiconductor Manufacturing
Ecco l'unico titolo tra i big tech ad essersi salvato dalla buriana. Il produttore di chip quest'anno è cresciuto quasi del 5% in Borsa, in scia di un quarto trimestre che ha fatto registrare una domanda di semiconduttori fuori da ogni limite. L'azienda investirà 100 miliardi di dollari in 3 anni per aumentare la sua capacità produttiva e quindi il volume d'affari.