Wall Street si è lasciata alle spalle l'ultima settimana portandosi dietro l'ennesimo record storico. Il 2024 è destinato a essere il migliore anno borsistico dal 2019 grazie alla spinta degli utili trimestrali molto forti delle grandi aziende tecnologiche - che hanno finora guidato il rally - e al boom dell'intelligenza artificiale.
In particolare, la nuova tecnologia ha trasmesso la convinzione al mercato che le aziende potranno trarre enormi benefici dalla sua applicazione in termini di ricavi e profitti futuri. Intanto, gli investitori continuano a premiare quelle società che già mostrano nei risultati di bilancio quanto l'AI (Artificial Intelligence) stia impattando concretamente.
Al riguardo,
Nvidia è la regina di Wall Street, avendo quest'anno quasi triplicato il suo valore di mercato. Il più grande progettista di chip al mondo si è trovato inondato di una domanda incontenibile delle aziende di tutto il mondo per i suoi chip AI di fascia alta, il che ha fatto brillare sistematicamente i conti in ogni trimestre.
La Borsa americana ha cambiato ulteriormente marcia allorché
Donald Trump è stato rieletto presidente degli Stati Uniti a novembre. Con il leader repubblicano al comando della nazione, il mercato si aspetta grossi vantaggi per le società USA, per via di una
tassazione più ridotta e di un allentamento della regolamentazione.
A coronare questo contesto idilliaco, un'economia americana in grande salute, come hanno mostrato anche i dati sul mercato del lavoro di venerdì scorso. Negli Stati Uniti sono stati creati a novembre 227 mila nuovi occupati, a fronte di aspettative per 202 mila unità, mentre il tasso di disoccupazione è aumentato al 4,2% come da attese.
L'unica vera incognita è rappresentata dalla Federal Reserve. Non si sa ancora con precisione quali siano le intenzioni della Banca centrale americana in tema di tassi di interesse poiché ci sono molte incertezze sul percorso futuro dell'inflazione, ancora abbastanza arcigna. Lo stato confusionale è acuito dalla prospettiva che Trump applichi i dazi su tutte le merci che entrano negli Stati Uniti, creando le condizioni per una ripresa dell'aumento dei prezzi al consumo.
Azioni Wall Street: ecco i rischi per BofA
Le valutazioni delle azioni americane stanno cominciando ad assumere livelli importanti, che potrebbero far suonare un campanello d'allarme. Secondo i dati forniti da Bloomberg, il rapporto
prezzo/valore contabile dell'indice S&P 500 è salito a 5,3 volte nel 2024, a un soffio dal picco di 5,5 di marzo 2000. All'epoca quel valore significò lo scoppio della bolla dot-com, con il tracollo dei titoli Internet a Wall Street.
Un avvertimento è stato lanciato da Michael Hartnett, strategist di Bank of America, secondo cui "c'è un alto rischio di overshoot all'inizio del 2025 se l'S&P 500 si avvicina a 6.666 punti". Questa soglia implica un aumento ancora di circa il 10% del valore delle azioni. Il monito arriva dopo che l'esperto ha cambiato la sua prospettiva sulla Borsa americana quest'anno, passando da "ribassista" a "neutral".
Poco prima dell'esito delle elezioni USA del 5 novembre, Hartnett aveva consigliato di vendere le azioni americane in caso di vittoria di Trump, in quanto i tagli alle tasse e i controlli all'immigrazione del tycoon avrebbero guidato l'inflazione e i rialzi dei tassi di interesse negli Stati Uniti, comportando avversione al rischio degli investitori.