È stata una nuova giornata all'insegna degli acquisti sui mercati azionari del Vecchio Continente, che hanno chiuso le contrattazioni in generale rialzo anche se distante dai massimi intra. Ad aver impattato nella seconda parte della seduta il buon dato proveniente dai nuovi occupati non agricoli statunitensi, che potrebbe portare la Federal Reserve ad essere più moderata nel tagliare i tassi di interesse.
In questo contesto il FTE Mib ha concluso l'ultima giornata della settimana in rialzo dello 0,36% a 34.749,50 punti. Dal punto di vista operativo viene confermando il trend rialzista di breve termine che, con la conferma dei corsi sopra i 34.500 punti, dovrebbe proseguire prima verso i 34.800 punti e a seguire la soglia dei 35mila punti. Al contrario un ritorno dei prezzi sotto i 34.000 punti tornerebbe ad indebolire la struttura grafica, con possibili discese fin verso i 33.500-33.550 punti, con target intermedi sui 33.750-33.700 punti.
Tra i titoli che nella giornata odierna hanno mostrato una leggera debolezza troviamo Banca Mediolanum, nonostante la società abbia comunicato numeri record per quanto riguarda la raccolta totale del 2024. Andiamo a scoprire i numeri.
Banca Mediolanum: record storico per la raccolta annuale
Anche il mese passato è stato all'insegna delle ottime performance per quanto riguarda la raccolta totale di Banca Mediolanum. Questa si è attestata a 912 milioni di euro, portando il totale da inizio anno a 9,44 miliardi di euro. Questo vuol dire aver battuto con un mese di anticipo il record registrato nel corso del 2021 ed essere superiore del 60% se confrontata con lo stesso periodo del 2023.
Tutto questo va a confermare le parole del suo Amministratore Delegato Massimo Doris, che nello scorso mese di ottobre aveva sottolineato come la forza del proprio modello, la qualità della consulenza dei Family Banker e le iniziative di marketing messe in campo dal Gruppo avrebbero portati grandi risultati alla fine del 2024.
In questo contesto, buoni i numeri che arrivano anche dal risparmio gestito, che hanno visto la raccolta attestarsi a 517 milioni di euro. Grazie a questi numeri il totale si porta a 6,67 miliardi di euro e si confronta con i 3,35 miliardi dell'anno passato. Nel corso del mese passato ottima è stata la risposta del risparmio amministrato che ha visto una raccolta di 394 milioni di euro, anche grazie all'apprezzamento verso i depositi a tempo remunerati.
Il ribasso dei tassi di interesse ha riportato l'erogazione di prestiti e mutui sui valori del 2023. Questi nello scorso mese di novembre si sono attestati a 322 milioni di euro, raggiungendo nel corso del 2024 i 2,71 miliardi di euro. Infine i premi polizze protezione raggiungono i 20 milioni di euro, spingendo il totale da inizio anno a 183 milioni di euro.
Azioni Banca Mediolanum: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere come si è comportata l'azione a Piazza Affari. Con volumi in diminuzione rispetto alle giornate precedenti, è stata una seduta all'insegna delle prese di beneficio per il titolo Banca Mediolanum, con i prezzi che hanno chiuso la settimana in ribasso dello 0,2% in area 11,40 euro. Il movimento odierno non cambia però il trend di fondo presente sull'azione che rimane sempre confermato al rialzo.
In questo contesto tutte le correzioni fin verso l'area degli 11-10,80 euro, che rappresentano i minimi degli ultimi 3 mesi, potrebbero rappresentare delle occasioni di acquisto. In questo caso i primi obiettivi rialzisti sarebbero situati sugli 11,57, dove verrebbe chiuso il gap-down lasciato aperto lo scorso 18 novembre, e successivamente i massimi degli ultimi 23 anni toccati lo scorso mese in area 11,90 euro. Nel caso in cui dovessimo assistere al superamento di questi livelli, si avrebbe un ulteriore rafforzamento della struttura grafica con prossimi target sui 12,50 euro.
Al contrario la perdita degli 11-10,80 euro dovrebbe aprire la strada ad una correzione più profonda, prima verso i 10,60-10,5 euro e in seguito in direzione della soglia dei 10 euro. Fondamentale diventerebbe la tenuta di questi supporti, dove troviamo la media mobile di lungo periodo, per evitare al titolo un test sui 9,70-9,65 euro e successivamente spingersi verso i minimi registrati nello scorso mese di agosto in area 9,5 euro. Nel caso in cui si dovesse assistere alla violazione di questi ultimi supporti, si avrebbe un deciso indebolimento del quadro grafico, con possibili espansione dei ribassi fin verso la soglia dei 9 euro.
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