Hewlett Packard Enterprise (HPE) ha battuto le aspettative di Wall Street per quanto riguarda i ricavi e l'utile del quarto trimestre fiscale, beneficiando della forte domanda dei suoi server utilizzati per alimentare i modelli di intelligenza artificiale.
Il produttore di server ha registrato un fatturato record di 8,5 miliardi di dollari, in crescita del 15% rispetto all'anno precedente e sopra alle attese a 8,25 miliardi. L'utile netto è stato di 1,34 miliardi di dollari, o 0,99 dollari per azione, rispetto ai 642 milioni di dollari, o 0,49 dollari per azione, dell'anno precedente. Su base rettificata, l’EPS è stato di 0,58 dollari per azione (stime a 0,56 dollari).
Il fatturato dei server HP Enterprise è salito del 32% a 4,71 miliardi di dollari, superando le stime degli analisti, fissate a 4,61 miliardi. Il fatturato del segmento Intelligent Edge è sceso del 20% rispetto all'anno precedente, raggiungendo 1,1 miliardi di dollari, mentre quello del segmento cloud è aumentato del 18%, raggiungendo 1,6 miliardi di dollari.
La domanda per i server di HPE, dotati di processori NVIDIA, si è mantenuta sana nel periodo, mentre le aziende stanno investendo pesantemente in hardware in grado di supportare ed elaborare la mole di dati utilizzata per l'addestramento dei modelli di IA. Vediamo ora il quadro grafico e i livelli da monitorare.
Azioni Hewlett Packard Enterprise: analisi tecnica e strategie operative
Le azioni HPE rimangono impostate al rialzo nel breve periodo, in particolare dai minimi registrati lo scorso settembre in area 15,75 dollari, nonostante la flessione registrata ieri. L’attuale struttura grafica favorirebbe l’implementazione di strategie "long" dai vicini supporti, in linea con il trend dominante.
Per quanto riguarda la stagionalità - analizzata con la piattaforma Forecaster - gli archi temporali selezionati mostrano una possibile fase di debolezza che potrebbe durare fino al 20 dicembre, seguita da una potenziale ripartenza al rialzo che potrebbe estendersi fino a inizio marzo.
A livello operativo, si potrebbero dunque valutare strategie "long" dai supporti orizzontali a 20,65 o 19,23 dollari. In entrambi i casi, il primo obiettivo di profitto potrebbe essere posto a 22,63 dollari e un secondo target in area 24 dollari.
La violazione dei 19 dollari muterebbe il quadro grafico di breve periodo a favore dei venditori. In questo scenario, strategie ribassiste avrebbero ampio spazio di manovra, idealmente fino all’area di concentrazione di domanda compresa tra 16,50-15,70 dollari.
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