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Wish ha depositato la documentazione dell'IPO presso la SEC;
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L'e-commerce negli ultimi anni ha avuto un grande successo;
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La revisione delle tariffe USPS potrebbe creare qualche grattacapo in futuro
È solo questione di tempo. L'e-commerce Wish è pronto per sbarcare a Wall Street nei prossimi mesi. Lunedì 31 agosto è stata fatta recapitare alla SEC tutta la documentazione riguardo all'IPO, in modo tale da poter inviare le comunicazioni finanziarie nei dettagli della società fino a 15 giorni prima.
Ora la Securities and Exchange Commission dovrà esaminare la bozza di IPO, decidendo poi il giorno esatto in cui le azioni di Wish saranno offerte al pubblico. Oltre a questo, ci saranno da valutare le condizioni di mercato perché presumibilmente Wish come altre aziende sceglierà le situazioni più favorevoli prima di avviare la quotazione. Si deve considerare che incombono le elezioni presidenziali negli Stati Uniti e con buona probabilità sarà in quel periodo che si presenterà una maggiore volatilità sui mercati finanziari.
IPO Wish: la valutazione dell'azienda
Essendo la bozza depositata presso la SEC strettamente riservata, non è possibile accedere ai dati finanziari dell'azienda. Qualche informazione si può desumere dalla valutazione che hanno dato gli investitori che l'hanno finanziata. Wish afferma di avere più di 70 milioni di utenti attivi in più di 100 Paesi: per questo motivo attualmente potrebbe valere 11,2 miliardi di dollari secondo gli investitori.
Bisogna precisare che finora la società ha raccolto 1,6 miliardi di dollari attraverso 10 round di finanziamento. Tra i partecipanti vi sono nomi importanti nel giro dei fondi e delle finanziarie internazionali come General Atlantic, Manhattan Venture Partners, Temasek, Atlas Ventures, Third Point Ventures, All Blue Capital, DST Global e Founders Fund.
Wish: cosa fa e chi è
Wish è una start-up nata nel 2011 a San Francisco che si occupa di gestire un commercio online esattamente come fanno altri colossi del settore tipo Amazon, Ebay ed Etsy. Il tratto distintivo dell'e-commerce è che le vendite degli inserzionisti hanno una riduzione del 15% se esposte nella sua piattaforma. Per i compratori ciò si traduce in maggiore convenienza se essi prestano attenzione al prezzo.
In pratica i prodotti targati Wish arrivano praticamente all'ingrosso dalla Cina, tagliando i canali distributivi. Ovviamente la provenienza da un luogo dove la manodopera è a buon mercato rende l'oggetto estremamente conveniente. Wish si è concentrato poi su articoli leggeri che potrebbero essere spediti a prezzi bassi. Questo è stato importante in quanto ciò ha permesso la spedizione a basso costo tramite il servizio ePacket.
Negli ultimi anni l'azienda ha avuto una forte crescita e, stando alle ultime informazioni, le entrate nel 2018 sono state di 1,9 miliardi di dollari, praticamente il doppio rispetto al 2017. Attualmente la società è controllata dal suo co-fondatore e Amministratore Delegato Peter Szulczewski, uno scienziato informatico canadese che ha circa il 18% delle quote dal controvalore di 2 miliardi di dollari. L'idea del miliardario canadese era quella di creare insieme al suo socio fondatore Danny Zhang, una rete di pubblicità per dare battaglia a Google AdSense.
Da subito i due si sono resi conto che sarebbe stata una battaglia persa in partenza e quindi hanno spostato il tiro cercando di coinvolgere i commercianti. Più precisamente, hanno provato a capire le esigenze degli acquirenti e da lì partire per informare i venditori su cosa effettivamente il pubblico cercasse. Il servizio che Wish avrebbe offerto era quella di fare da interfaccia con la clientela di ogni parte del mondo e di gestire il tutto come se i commercianti avessero a che fare con un unico cliente. Ecco perché il 15% che viene pagato a Wish non ha incontrato resistenze da parte dei venditori online.
IPO Wish: i competitor e le nuove tariffe
Il successo di Wish è stato palese dal momento che si è dovuto confrontare con giganti del calibro di Amazon e Walmart, nonché con la crescente concorrenza di aziende cinesi come AliExpress, che fanno esattamente la stessa cosa in tutto il mondo. Basti pensare alle performance in Borsa che tali aziende hanno avuto quest'anno per rendersi conto di cosa stiamo parlando: le azioni Amazon hanno guadagnato circa il 90%, mentre Walmart ha incrementato il suo valore del 25%.
Il problema che la società guidata da Szulczewski deve affrontare ora è dovuto alla nuova struttura dei prezzi USPS che per le spedizioni internazionali ha ritoccato le tariffe verso l'alto chiedendo la ratifica a tutti coloro che sono sotto ePacket. Tutto questo ha come conseguenza il fatto che, per spedire la merce, Wish deve pagare di più e ovviamente la cosa si andrà a riversare sui fornitori.