Le auto elettriche prenderanno sempre più piede nel mondo. L’impegno di USA ed Unione Europea per arrivare al target di emissioni zero entro il 2050 sta spingendo i Governi ad incentivare le fonti di energia pulita, ma anche i mezzi di trasporto green, in primis i veicoli elettrici. Secondo l’IEA, per raggiungere i target gli investimenti dovranno triplicare entro il 2030, raggiungendo i 4.000 miliardi di dollari all’anno.
L’associazione mette in evidenza come sulla base delle attuali tendenze, nel 2030 il numero di veicoli elettrici sulle strade raggiungerà le 145 milioni di unità. Se invece gli sforzi per combattere il cambiamento climatico da parte dei Governi dovessero accelerare, questo numero potrebbe salire a 230 milioni di unità. Tra le società più famose che si occupano della costruzione delle auto elettrificate vi è sicuramente Tesla.
Tesla: diversi fattori di rischio
Tesla sta sperimentando una fase di correzione in Borsa, dovuta principalmente alla crescente concorrenza. Se prima i principali competitor erano compagnie cinesi puramente elettriche, nel mercato dei veicoli green sono entrate anche le società automotive tradizionali. Questi colossi possono contare su un maggior volume di produzione e vendita, ma anche di prezzi più contenuti.
Oltre a questo, è da segnalare anche come l’azienda guidata da Elon Musk stia venendo penalizzata anche dalla carenza di semiconduttori a livello globale. Ricordiamo infatti come queste componenti vengano richieste 15 volte in più da questo tipo di veicoli rispetto a quelli alimentati a combustibile fossile.
A queste problematiche si può segnalare anche l’aumento dei tassi sui titoli di Stato USA, che impattano sulle aziende growth altamente valutate a causa dei maggiori costi di finanziamento. Per il gruppo di Palo Alto, sarà importante monitorare l’andamento delle vendite, soprattutto in Cina dove ha sofferto di diverse problematiche reputazionali. Intanto, nel 2° trimestre del 2020 la compagnia ha segnato un altro record consegnando più di 200.000 veicoli.
Azioni Tesla: analisi tecnica e strategie operative
Dopo il pullback della linea di tendenza ottenuta collegando i minimi del 29 ottobre e 8 novembre 2020, i prezzi delle azioni Tesla hanno iniziato a scendere, tornando al di sotto della trendline che unisce i massimi del 25 gennaio e 7 febbraio 2021. Al momento, le quotazioni sembrano mirare alla zona dei 559,65 dollari, livello orizzontale espresso dai top del 23 novembre 2020 e 38,2% del ritracciamento di Fibonacci disegnato su tutta la gamba di rialzo cominciata a marzo 2020.
Se questa zona dovesse venire violata, si aprirebbero scenari per un ulteriore ribasso verso la zona compresa tra i 485 e i 360 dollari, dove passano il 50% e il 61,8% del ritracciamento di Fibonacci menzionato prima oltre al sostengo lasciato in eredità dai top del 13 luglio 2020.
Nel breve periodo comunque, un approdo sui 560 dollari potrebbe essere sfruttato per valutare strategie operative di matrice long. Al contrario, un raggiungimento della zona dei 670 dollari permetterebbe l’implementazione di un’operatività di stampo short.
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