Le Magnifiche Sette di Wall Street da qualche settimana sono sotto pressione. Lunedì 27 gennaio, l'approdo della startup cinese
DeepSeek nel magico mondo dell'intelligenza artificiale ha sconvolto il mercato, facendo perdere a una società come
Nvidia ben 589 miliardi di dollari di capitalizzazione in un giorno. Ieri gli investitori si sono accaniti contro
Alphabet dopo la presentazione della trimestrale (
Azioni Alphabet in rosso: pesa crescita del cloud e spese per l'AI).
Il gigante di Mountain View è lo specchio dell'approccio delle Big Tech riguardo l'intelligenza artificiale che sta seriamente preoccupando il mercato. La casa madre di Google ha registrato un rallentamento della crescita del cloud, considerato uno degli indicatori più chiari del boom della nuova tecnologia. Ma soprattutto ha previsto per il 2025 ben 75 miliardi di dollari di Capex, una cifra di gran lunga superiore ai quasi 58 miliardi attesi dagli analisti.
Se il modello AI (Artificial Intelligence) denominato R1 di DeepSeek prenderà piede, queste spese enormi sull'intelligenza artificiale rappresentano un pericolo gigantesco per un'azienda perché rischiano di essere improduttive. La startup cinese infatti sembra riuscire a ottenere dalla sua piattaforma le stesse prestazioni con costi molti inferiori rispetto ai colossi americani. Giocoforza, gli investitori non vedono più di buon occhio spese in conto capitale troppo spinte, ancor più se queste non si traducono realmente in una crescita dei ricavi e dei profitti.
Ora cinque delle Magnifiche Sette (che, ricordiamo, sono Amazon, Alphabet, Apple, Meta Platforms, Microsoft, Nvidia e Tesla) hanno pubblicato i conti trimestrali. Mancano solo Amazon che riporterà i dati stasera e Nvidia che scenderà in campo il 26 febbraio. La trimestrale del progettista di chip americano sarà accompagnata da un clima ad alta tensione, dopo che la scorsa settimana il titolo in Borsa è finito nell'occhio del ciclone per la questione DeepSeek.
Wall Street: è il momento di allontanarsi dalle Magnifiche Sette?
Negli ultimi due anni, il rally dell'
S&P 500 è stato trascinato dalle straordinarie performance delle Magnifiche Sette. Tuttavia, ora
le valutazioni elevate si fanno sentire. Il gruppo presenta un rapporto price/earnings con un premio del 40% rispetto all'indice S&P 500, ma lo spread si è ridotto dal picco del 70% del 2023. Questo significa che gradualmente gli investitori stanno cercando un maggiore equilibrio nelle valutazioni.
"La crescita degli utili anno su anno sta diminuendo drasticamente per le Magnifiche Sette mentre la traiettoria migliora per il resto dell'S&P 500", ha detto Kristian Heugh, gestore del Global Opportunity Fund di Morgan Stanley. Tale crescita aveva raggiunto il picco alla fine del 2023, ma ora si prevede che rallenterà per il quinto trimestre consecutivo.
A turbare gli investitori è la spesa in conto capitale che, valutata un po' esagerata, rischia di impattare pesantemente sugli utili. Andrew Lapthorne, Global Head of Quantitative Research di Société Générale, ha riportato un incremento del Capex riguardo il gruppo del 40% su base annua lo scorso anno, rispetto a solo il 3,5% dell'S&P 500. "Il contrasto tra le spese in conto capitale e la crescita del flusso di cassa delle Magnifiche Sette rispetto al resto dell'S&P 500 è notevole", ha scritto l'esperto.