I dati sull'inflazione migliori del previsto hanno messo le ali a Wall Street questa settimana, con gli indici borsistici che hanno aggiornato il loro record storico.
L'indice dei prezzi al consumo non è stato spinto al rialzo dai dazi del presidente degli Stati Uniti
Donald Trump per come si temeva; quindi ora gli investitori si aspettano che la
Federal Reserve abbia campo libero per tagliare i tassi di interesse. Sulla base delle contrattazioni nel mercato monetario, i trader scontano ora una probabilità quasi totale che a settembre la Fed riduca il costo del denaro di un quarto di punto.
A questa mossa, se ne aggiungeranno altre tre della stessa portata prima della fine dell'anno, secondo le aspettative dei trader. Tutto ciò potrebbe dare ancora carburante alle azioni americane, che già sono sostenute dalla resilienza dell'economia statunitense e dalla forza delle Big Tech come dimostrato nelle ultime trimestrali.
L'indice di volatilità Cboe (VIX) - che misura la volatilità attesa dell'S&P 500 nel prossimo mese - si trova al livello più basso dal 24 dicembre del 2024. Il crollo dell'indice della paura è stato guidato in parte dalla "capitolazione" di coloro che scommettevano contro le azioni sulla base dei dazi di Trump, ha affermato Mandy Xu, responsabile dell'intelligence sul mercato dei derivati presso Cboe Global Markets Inc. Il continuo rialzo delle azioni ha "frustrato molti hedger, che a questo punto stanno gettando la spugna", ha aggiunto.
Occhio al Simposio di Jackson Hole
Il mese di agosto non è mai stato troppo tenero con le azioni americane, ma finora l'andamento di Wall Street sta smentendo la tradizione. La Borsa statunitense però è ora attesa da un banco di prova importante: il Simposio di Jackson Hole.
Il presidente della Fed Jerome Powell prenderà la parola il 23 agosto e quanto dirà in merito alle intenzioni della Banca centrale sui tassi nei prossimi mesi potrebbe muovere le quotazioni in Borsa. Tuttavia, stando al mercato delle opzioni, l'evento creerà meno turbolenze rispetto alla chiamata agli utili di Nvidia di pochi giorni dopo, hanno osservato gli strategist del trading azionario di Citigroup.
Wall Street: una strategia per trarre vantaggio dal rally
Cavalcare il rally in un mercato in cui regna sovrano l'ottimismo può portare a ottimi guadagni ma, come spesso è accaduto in passato, il rischio è di comprare a prezzi troppo elevati andando incontro a fragorose cadute in caso di inversione.
Per cercare di sfruttare il trend positivo ma senza esporsi troppo, Maxwell Grinacoff, responsabile della ricerca sui derivati azionari statunitensi presso UBS, propone una strategia sulle opzioni che hanno come sottostante l'indice S&P 500.
Si tratta dell'acquisto di un'opzione call near-the-money (ossia con prezzo di acquisto vicino a quello di esercizio) e la vendita di due call significativamente out-of-the money (ovvero con prezzo di acquisto molto più alto di quello di esercizio). Entrambe le call in scadenza il prossimo mese.
Il principio della strategia è quello di prevedere dove potrebbe collocarsi il prezzo tra un mese, scegliendo correttamente un livello più alto ritenuto improbabile da raggiungere. Con questa operazione, l'incasso delle due call vendute finanzia il costo della call acquistata, con l'obiettivo di ottenere un guadagno finale dalla salita moderata dell'S&P 500.
Grinacoff ha suggerito per la prima volta l'operazione ai clienti all'inizio di giugno, con buoni risultati. A suo avviso, ci sono delle ragioni per credere che il trade continui a essere redditizio, "dato che l'indice scala silenziosamente nuove vette dopo una stagione degli utili sorprendentemente forte e i dati sull'inflazione per lo più in linea hanno alimentato l'attesa di imminenti tagli dei tassi della Federal Reserve".