Quando si parla di investimenti di lungo periodo, il nome di Warren Buffett e della sua società Berkshire Hathaway sono tra i primi che vengono in mente. Buffett è considerato uno degli investitori più brillanti di sempre, capace di ottenere rendimenti straordinari.
Ma com’è andata davvero la sfida tra Berkshire Hathaway e l’indice di mercato più famoso al mondo, l’S&P 500? Vediamo cosa dicono i numeri.
Berkshire vs S&P 500: Buffett in vantaggio netto fino al 2002
Sulla base degli storici a nostra disposizione, dal gennaio 1988 fino ad oggi, la società di Warren Buffett ha fatto meglio dell’S&P 500 Total Return in 25 anni su 38, pari al 65,79% del periodo analizzato. In termini di rendimento annuo medio, Berkshire Hathaway ha registrato un 17,48% contro il 12,57% dell’indice, una differenza che nel tempo si traduce in una crescita del capitale decisamente più consistente.
Questa capacità di sovraperformare per così tanti anni ha consolidato la fama di Buffett come uno dei più grandi investitori della storia e ha trasformato la Berkshire in un’icona di successo finanziario, attirando l’attenzione di milioni di investitori in tutto il mondo. Ma se si osserva con attenzione la seconda metà del grafico, qualcosa è cambiato.
Berkshire Hathaway: dal 2003, solo nel 2022 ha stracciato l’S&P 500

Osservando il periodo che va dal 2003 fino ai giorni nostri, il vantaggio di Berkshire Hathaway sul principale indice azionario USA si è ridotto notevolmente: negli ultimi vent’anni circa la capacità di Buffett di sovraperformare il mercato in modo stabile si è molto attenuata.
Nel dettaglio, esaminando anno per anno, emerge che la Berkshire ha battuto l’indice solo in alcuni anni, con una sola annata significativa di sovra-performance negli ultimi 10 anni, il 2022 (+22 punti percentuali circa rispetto allo S&P 500 Total Return). Questo rende chiaro come la sfida tra i due si sia fatta più equilibrata.
Dal 2003, Berkshire Hathaway ha superato l’indice 13 anni su 23 (56% circa delle volte), ma con un rendimento medio annuo che è calato dal 17,48% - calcolato nella finestra temporale dal 1988 ad oggi, all’11,5%. Lo S&P 500 Total Return è invece rimasto sostanzialmente in linea con il rendimento della finestra temporale più ampia 12,45% vs. 12,57%.
Greg Abel e la sfida dell’eredità Buffett
Greg Abel, finora a capo delle operazioni non assicurative di Berkshire Hathaway, raccoglierà un’eredità titanica: guidare il colosso costruito da Warren Buffett in oltre sessant’anni, trasformato da un’azienda tessile in difficoltà in un conglomerato da trilioni di dollari.
Gli esperti si aspettano uno stile di gestione più operativo rispetto al passato: Abel è considerato un manager “pratico”, pronto a intervenire direttamente nelle controllate con performance deludenti, in contrasto con l’approccio più delegante di Buffett. Diversi osservatori, tra cui Larry Cunningham e Steven Check, ritengono che questa impostazione possa persino migliorare l’efficienza complessiva di Berkshire.
Con il supporto di figure chiave come Ajit Jain, Todd Combs e Ted Weschler, Abel potrebbe imprimere un nuovo slancio alla strategia di acquisizioni - un campo in cui è ritenuto particolarmente abile - e, secondo alcuni analisti, potrebbe persino introdurre un dividendo per attrarre nuovi investitori. Pur essendo Buffett “insostituibile”, molti ritengono che la società resti in mani eccellenti. Vedremo se Berkshire tornerà a battere l’S&P 500.