Il presidente della
Federal Reserve, Jerome Powell, ha messo un freno al rally di Wall Street. Nell'ultima seduta, l'indice
S&P 500 ha perso lo 0,55%, mentre il
Nasdaq è indietreggiato di 0,95 punti percentuali. In un intervento di ieri, il governatore ha lasciato intendere che
ulteriori tagli dei tassi non sono così scontati ed è incerto quando potremmo assistere alla prossima sforbiciata. Il banchiere 72enne ha sottolineato come i rischi siano per
un'inflazione al rialzo e un'occupazione al ribasso, il che pone la Fed in una "posizione difficile".
Nella riunione del 16/17 settembre, la Banca centrale ha portato i tassi di riferimento dalla fascia 4,25%-4,50% all'intervallo 4%-4,25%, prospettando altre due decurtazioni di un quarto di punto ciascuna entro la fine dell'anno. Nell'occasione, Powell aveva citato le preoccupazioni sul mercato del lavoro, facendo pensare a un istituto monetario accomodante. Il mercato sta ancora valutando le nuove esternazioni del numero uno della Fed, benché abbia percepito all'impatto un passo indietro rispetto alla scorsa settimana.
La volatilità a Wall Street comunque si mantiene bassa. Il principale indicatore della paura - il Cboe Volatility Index o VIX - è ben al di sotto della sua media decennale e del livello chiave 20 in cui i trader iniziano a preoccuparsi. Contestualmente, l'indice S&P 500 non chiude una seduta in calo di almeno due punti percentuali dal mese di aprile. Si tratta di 107 sessioni al di sopra di questa soglia, la serie più lunga da luglio 2024.
Wall Street: gli investitori hanno voglia di comprare
L'imperturbabilità degli investitori alle cattive notizie ha portato gli indici borsistici americani a livelli storicamente elevati, il che potrebbe essere motivo di preoccupazione. Gli strategist di Bank of America invece ritengono che le attuali valutazioni potrebbero durare più a lungo di quanto molti si aspettino.
"Acquistare azioni a questi multipli sembra una cattiva idea, ma ci sono modi positivi e modi negativi per risolvere questa situazione apparentemente insostenibile. O forse questa situazione non si tratta di una situazione insostenibile", ha scritto in una nota il team guidato da Savita Subramanian. BofA vede nella forza degli utili aziendali il modo per normalizzare le valutazioni. "La struttura attuale del mercato richiede una nuova prospettiva piuttosto che ancorarsi alle medie del passato", ha aggiunto. Gli strategist della banca americana ritengono che i guadagni di efficienza derivanti dall'automazione e i potenziali impulsi futuri dall'intelligenza artificiale e dalla regolamentazione saranno i catalizzatori per le azioni americane. "Sicurezza e prevedibilità meritano un premio", hanno affermato.
BofA osserva un cambio di paradigma rispetto al passato. Negli anni scorsi, la globalizzazione ha portato costi di lavoro più bassi all'estero e quindi un incremento dei margini aziendali, ma ciò ha comportato rischi geopolitici e rendimenti decrescenti. Oggi si è avviato un processo per riportare la produzione in patria, concentrandosi sull'efficienza per combattere l'inflazione e rendere la crescita più sostenibile. Infine, gli esperti hanno rimarcato il fatto che i tassi più elevati offrono alla Federal Reserve maggiore spazio di intervento, il che unitamente a una politica fiscale di sostegno, consente di ampliare gli investimenti.
Julie Biel, gestore di portafoglio di Kayne Anderson Rudnick, avverte però che "c'è molta volontà da parte degli investitori di scrollarsi di dosso qualsiasi cattiva notizia, per ora, ma l'autocompiacimento è un rischio per il rally azionario". A suo avviso, "se l'inflazione aumenterà più di quanto i trader si aspettano nei prossimi mesi, ciò potrebbe costringere la Fed a non tagliare i tassi tanto quanto sperano gli investitori".
Anche Chris Murphy, co-responsabile della strategia sui derivati di Susquehanna ritiene che il rally potrebbe fermarsi, anche se solo brevemente. "Il mercato ha urgente bisogno di una pausa", ha detto. Tuttavia, "sarà probabilmente temporanea perché c'è ancora molto spazio per l'S&P 500 per continuare a salire, dato che il sentiment euforico non è affatto vicino agli estremi e lo scetticismo è pervasivo. Si tratta di un aspetto positivo per gli investitori rialzisti", ha aggiunto.