La tempesta finanziaria a Wall Street non si arresta e gli investitori si affannano a cercare un minimo da cui ripartire con gli acquisti. In questo momento, però, entrare a mercato equivale ad afferrare un coltello in caduta. La guerra dei dazi non dà alcun cenno di un cessate il fuoco. I principali protagonisti sono Stati Uniti e Cina, impegnati in un botta e risposta senza esclusione di colpi.
Dopo l'inasprimento tariffario del 50% da parte del presidente USA
Donald Trump che ha portato i prelievi sui beni cinesi importati al 104%, è arrivata la replica di Pechino. Le merci americane che entrano nel territorio cinese saranno
tassate dell'84%, quindi di un 50% in più rispetto alla tariffa del 34% stabilita pochi giorni fa.
Quando finirà questa guerra commerciale che rischia di affondare l'economia globale in una pericolosa recessione? Al momento non si vede alcuno spiraglio di distensione e gli investitori si guardano bene dal comprare il calo alla Borsa americana.
Wall Street: ecco i livelli tecnici da monitorare
Cercare il fondo del mercato azionario a Wall Street è quindi un'impresa molto difficile, nonostante il più grande crollo di quattro giorni negli ultimi cinque anni abbia mandato le
azioni in ipervenduto. Ora l'indice
S&P 500 si trova al di sotto della quota psicologica di 5.000 punti per la prima volta da 1 anno. Con questa volatilità è difficile che il supporto possa tenere.
I trader stanno monitorando due livelli tecnici cruciali nel breve termine. Il primo è quota 4.910, ovvero il livello al di sotto del quale il benchmark entra in un mercato ribassista (-20% dal picco). Un'altra soglia importante è 4.835, minimo intraday settimanale.
"Se superato, porterà a ulteriori vendite", ha affermato Mark Newton, responsabile della strategia tecnica di Fundstrat Global Advisors. A suo avviso, "è difficile fidarsi di qualsiasi rally". Le azioni "si stanno avvicinando al minimo dopo essere state massicciamente ipervendute, ma non abbiamo ancora visto il minimo finale e c'è ancora spazio per scendere ulteriormente. Nessuno sa cosa sta succedendo con i dazi", ha detto.
John Flood, partner di Goldman Sachs, però ha osservato che intorno a 5.000 punti, gli investitori stanno cominciando a comprare il calo. "Dalle mie conversazioni con gli investitori a più lunga duration, sembra che inizieranno ad acquistare l'S&P 500 a 5.000 e diventeranno più aggressivi a metà dei 4.000", ha scritto Flood in una nota ai clienti. L'esperto ha inoltre osservato che guardando alle 12 recessioni dalla fine della seconda guerra mondiale, il calo medio dell'S&P 500 dal massimo è stato del 24%.
Quindi, considerando il picco di 6.144 del 19 febbraio 2025, ci sarebbe da aspettarsi una discesa fino a 4.600, ha aggiunto. In ogni caso, Flood ha avvertito che nel breve termine la liquidità negli ordini dei futures statunitensi è la più scarsa di sempre paragonata al volume, il che aumenterà la volatilità. Questa potrebbe essere utilizzata come "opportunità di vendita fino a quando il mercato non riterrà probabile un cambiamento di politica da parte dell'amministrazione Trump", ha detto.
Un monito è lanciato anche da Ed Yardeni, fondatore di Yardeni Research, secondo cui "qualcosa potrebbe essere sul punto di esplodere nei mercati dei capitali a causa dello stress creato dalla guerra commerciale dell'amministrazione USA. Se è così, allora l'S&P 500 cadrà sicuramente in un mercato ribassista". Potrebbe comunque esserci un segnale positivo, a suo avviso: la convinzione degli investitori che la Federal Reserve interverrà per sostenere i mercati se i prezzi scenderanno bruscamente. Tuttavia, "i mercati potrebbero non riprendersi, a meno che l'amministrazione USA non si muova per negoziare rapidamente accordi commerciali", ha precisato.
I trader tecnici osservano anche le resistenze, oltre che i supporti, nel caso in cui Wall Street riprendesse a salire. Un primo livello importante è 5.119, in quanto corrisponde al minimo del 5 agosto allorché ci fu la liquidazione del carry trade dello yen che mandò in tumulto i mercati.
Dan Wantrobski, strategist tecnico di Janney Montgomery Scott, vede anche l'intervallo compreso tra 5.300 e 5.500 come area chiave. Lì ci sarebbe un ritracciamento di circa il 50% dell'intera correzione di quest'anno. Tuttavia, "se l'S&P 500 dovesse superare il minimo intraday del 2025, il benchmark potrebbe scendere fino a 4.650, vicino ai massimi di luglio 2023", ha detto.