L'annuncio arrivato nella serata di ieri da Donald Trump di portare i dazi sulle merci in arrivo dalla Cina al 104% fa deragliare i mercati. Entrati in vigore da 3 ore, alla mezzanotte americana, i dazi continuano ad appesantire il sentiment degli investitori. Oltre ad aver spinto al ribasso ieri Wall Street, i futures europei mostrano pesanti cali prima dell'apertura delle contrattazioni.
In questo contesto il FTSE Mib, dopo il rimbalzo di ieri, dovrebbe aprire le contrattazioni in ribasso di quasi il 4% in area 32.450 punti, avvicinandosi ai minimi di lunedì scorso sui 32.000 punti. Dal punto di vista operativo l'eventuale violazione di questi livelli, aumenterebbe le possibilità di un test sui minimi dello scorso agosto situati sui 31.000 punti.
Tra i titoli da monitorare a Piazza Affari troviamo Fincantieri, con il gruppo cantieristico che ha annunciato la costruzione dalla prima nave da crociera alimentata a idrogeno. Andiamo a scoprire le novità in merito.
Fincantieri: ecco la prima nave al mondo a idrogeno
Nelle scorse ore Fincantieri e Viking hanno annunciato la costruzione della prima nave da crociera al mondo, che verrà alimentata a idrogeno stoccato a bordo, che verrà usato sia per la propulsione che per la generazione di energia elettrica a bordo.
La “Viking Libra”, questo il nome della nuova nave, avrà una stazza lorda di circa 54.300 tonnellate e una lunghezza di 239 metri e potrà ospitare fino a 998 persone in 499 cabine.
Progettata con un’attenzione particolare alla sostenibilità, la nave sarà in grado di navigare e operare a zero emissioni, accedendo alle aree più sensibili dal punto di vista ambientale. La consegna dovrebbe avvenire entro la fine del prossimo anno.
Nel dettaglio il nuovo sistema di propulsione a idrogeno di ultima generazione, combinato con una tecnologia avanzata a celle a combustibile, sarà in grado di generare fino a sei MW di potenza, stabilendo un nuovo standard per gli sforzi di decarbonizzazione del settore.
La costruzione della nave rappresenta un passo fondamentale nel percorso verso il net-zero, pienamente in linea con il piano industriale di Fincantieri. Alla realizzazione della nuova imbarcazione un contributo fondamentale è arrivato anche da Isotta Fraschini Motori, controllata di Fincantieri, specializzata in tecnologie avanzate a celle a combustibile, che fornirà soluzioni su misura per “Viking Libra”.
La nave sarà dotata di soluzioni inedite per il carico e lo stoccaggio dell’idrogeno direttamente a bordo. Questo alimenterà un sistema di celle a combustibile a membrana elettrolitica polimerica, specificamente ottimizzato per le operazioni crocieristiche.
Oltre alla costruzione della prima nave a idrogeno, Fincantieri e Viking hanno annunciato un accordo, il cui valore è compreso tra i 500 milioni di euro e il miliardo di euro, per la costruzione di due nuove navi da crociera con consegna nel 2031, più un’opzione per ulteriori due unità. Le nuove unità si posizioneranno nel segmento delle navi da crociera di piccole dimensioni, con una stazza lorda di circa 54.300 tonnellate e ospiteranno a bordo 998 passeggeri in 499 cabine.
Azioni Fincantieri: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l'analisi tecnica nel breve e medio termine sulle azioni Fincantieri. Dopo le vendite delle passate giornate, quella di ieri è stata una seduta all'insegna degli acquisti per il titolo Fincantieri che, con un rialzo di oltre il 7%, ha chiuso le contrattazioni in area 9,8 euro. Il movimento di ieri ha avvicinato i corsi alle prossime resistenze situate sulla soglia dei 10 euro.
Dal punto di vista operativo il superamento di queste aree dovrebbe favorire una ripresa del trend primario ascendente, con primi obiettivi i 10,45-10,5 euro, dove troviamo l'indicatore giornaliero del Supertrend, e successivamente gli 11 euro.
Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere lasciati alle spalle, si avrebbe un rafforzamento del quadro grafico, con possibili espansioni prima in direzione dei massimi di periodo in area 11,6 euro e a seguire verso la soglia dei 12 euro.
Al contrario con il mancato ritorno delle quotazioni oltre i 10 euro, dovremmo assistere a nuove vendite con un primo obiettivo ribassista i 9,3-9,2 euro e in seguito gli 8,80-8,70 euro, dove verrebbe messa sotto pressione la trendline discendente che parte dai minimi dello scorso mese di novembre e congiunge i minimi di febbraio 2025.
Dal punto di vista operativo, la violazione di tali supporti andrebbe a deteriorare ulteriormente il quadro grafico, con possibili nuove discese prima in direzione degli 8 euro, ch rappresentano i minimi di lunedì scorso, e successivamente verso i minimi degli ultimi 3 mesi in area 7,25-7,2 euro.
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