Dopo i recenti record, Wall Street stasera sarà chiamata alla prova della
Federal Reserve. I tassi di interesse dovrebbero rimanere invariati nell'intervallo 4,25%-4,50%, ma tutta l'attenzione sarà catalizzata sulle parole che pronuncerà il governatore
Jerome Powell nella conferenza stampa che chiude la due giorni di riunioni.
Gli investitori hanno continuato a comprare le azioni, nonostante abbiano ridimensionato le aspettative di tagli del costo del denaro. Gli accordi commerciali tra gli Stati Uniti e alcuni dei maggiori partner come Giappone e Unione Europea hanno prevalso su tutto il resto nel sentiment degli operatori di mercato.
Le scelte future della Fed però potrebbero essere di estrema importanza, in rapporto a come andrà l'economia americana. Powell teme che i pericoli recessivi non siano tramontati con i dazi del presidente Usa Donald Trump, ma mette in guardia anche contro il rischio che l'inflazione si rimetta in moto proprio a causa delle tariffe.
Per queste ragioni, preferisce essere più cauto circa la scelta di tagliare i tassi di interesse. Tuttavia, dovrà tenere a bada l'ala più accomodante della Fed incarnata da Cristopher Waller - da molti designato come possibile successore di Powell alla guida della Banca centrale quando scadrà il suo mandato a maggio 2026 - e dalla vicepresidente Michelle Bowman.
Wall Street: Goldman Sachs raccomanda prudenza
Gli investitori quindi sembrano propendere per uno scenario in cui non ci sarà più alcun rischio di recessione nell'economia statunitense a causa dei dazi. Peter Oppenheimer, capo strategist dell'azionario globale di Goldman Sachs, non è così sicuro. In un'intervista rilasciata a Bloomberg, l'esperto ha affermato che le tariffe in corso potrebbero mordere abbastanza forte l'economia americana al punto da danneggiare i prezzi delle azioni.
"Potremmo ritrovarci con tariffe più alte e una recessione, che il mercato non sta prezzando", ha detto. "Si sta sempre più pensando che negli Stati Uniti si assisterà a tagli dei tassi di interesse perché l'inflazione si sta moderando. Inoltre, la scadenza tariffaria non ha importanza perché è stata messa in atto per forzare un accordo piuttosto che essere effettiva in un giorno specifico".
Oppenheimer ha parlato anche di valutazioni alte da rendere prudente diversificare in altri mercati rispetto a Wall Street. "Anche se il mercato ha ragione a essere molto più fiducioso, dato che le valutazioni sono tornate a salire e i premi al rischio sono scesi nelle azioni, c'è un certo grado di autocompiacimento. Questo è un altro motivo per cui ci piace molto l'idea della diversificazione, perché più ampio è lo spread, migliori sono i rendimenti corretti per il rischio in un mondo in cui è ancora possibile ottenere molta volatilità", ha affermato.