Le Big Tech hanno guidato il rally di Wall Street perché gli investitori hanno trovato nel boom dell'intelligenza artificiale il catalizzatore per comprare le azioni in Borsa. La nuova tecnologia non è più solo una promessa e ora si sta riflettendo nei ricavi e negli utili aziendali.
Questo significa che i corposi investimenti fatti negli ultimi anni dalle grandi aziende tecnologiche - e in programma nei prossimi - stanno dando i loro frutti. Le ultime trimestrali lo hanno confermato, oltre a mostrare una solidità economica e finanziaria rassicurante.
Il punto è fino a dove proseguirà la corsa delle Big Tech, tenendo conto che ora le valutazioni a Wall Street cominciano a diventare impegnative. Gli strategist di Bank of America hanno osservato 10 bolle azionarie dall'inizio del '900 scoprendo che dal loro minimo al loro massimo, le azioni coinvolte hanno guadagnato in media il 244%. Le Magnifiche Sette di Wall Street sono salite del 223% in media dal minimo di marzo 2023. Se ne deduce che "hanno ancora strada da fare", hanno scritto gli strategist in una nota.
Anche i multipli di queste Big Tech, per quanto elevati, sono inferiori rispetto a quelli registrati durante le bolle azionarie passate. In termini numerici, alla fine di una bolla le azioni scambiavano a circa 58 volte gli utili, a un livello superiore del 29% alla loro media mobile a 200 giorni; le Magnifiche Sette hanno un rapporto prezzo/utili medio di 39 volte, e le quotazioni sono in media al di sopra solo del 20% la loro media mobile a 200 giorni.
Wall Street: ecco i rischi per le Big Tech
L'entusiasmo per le Big Tech è sostenuto, oltre che dalla frenesia per l'intelligenza artificiale, anche da un contesto macroeconomico favorevole e dalle aspettative che la
Federal Reserve riduca ulteriormente i tassi di interesse dopo il taglio da un quarto di punto di questa settimana. Alcuni però mettono in guardia da
possibili rischi che farebbero arretrare le quotazioni a Wall Street.
Secondo gli strategist di JP Morgan Chase, uno dei principali è che la redditività dell'AI (Artificial Intelligence) risulti deludente. "Qualsiasi battuta d'arresto negli utili delle mega aziende tecnologiche potrebbe innescare un sell-off date le loro valutazioni eccessive, come si è visto durante il crollo di aprile", hanno affermato.
Gli analisti di UBS ritengono che il mercato stia valutando la situazione a Wall Street con "troppo ottimismo". Tuttavia, la prospettiva fornita dal boom di entusiasmo intorno all'intelligenza artificiale è da considerarsi positiva, in particolare dopo che le mega-cap tecnologiche hanno indicato durante la stagione degli utili del secondo trimestre che i pesanti investimenti nella nascente tecnologia continueranno fino al 2026.
La banca svizzera osserva che le valutazioni delle azioni delle Magnifiche Sette "sono risalite al limite superiore del loro intervallo di valutazione triennale". Tuttavia, "sebbene questo possa significare che c’è meno spazio per rendimenti superiori alla media, non siamo negativi e ribadiamo che la nostra visione costruttiva sull’AI rafforza le prospettive per i titoli azionari statunitensi", hanno scritto.