Si annuncia una giornata di Borsa all'insegna delle vendite per le azioni di Virgin Galactic. I titoli nel nel pre-market di Wall Street facevano segnare un calo di circa il 17% dopo l'annuncio da parte della società che ritarderà i voli turistici nello spazio fino all'ultimo trimestre del 2022. Il calendario era stato programmato per la prima tratta ufficiale a pagamento dal nome Mission Unity 25 per il primo trimestre dell'anno venturo ma, come ha affermato la società in un comunicato, i dati forniti dai recenti test sui materiali hanno bisogno di ulteriori analisi.
Virgin Galactic: il perché del rinvio
L'azienda di Richard Branson aveva stupito il mondo l'11 luglio di quest'anno per essere stata la prima a oltrepassare l'emisfero terrestre con la sua navicella SpaceShipTwo, che ospitava a bordo il miliardario britannico e altre 5 persone. Da allora però la Federal Aviation Administration degli Stati Uniti ha fermato le operazioni di Virgin per tutto il mese di settembre, in quanto il razzo VSS Unity aveva deviato il suo itinerario durante la discesa senza riuscire a comunicare l'operazione nella maniera corretta. Dopo il rapporto ufficiale sulla questione però il divieto di volare è stato revocato, esattamente il 29 settembre.
Per questo mese la società aveva in programma un altro volo di prova, ma prima intende potenziare le prestazioni del veicolo e la capacità di velocità di volo in modo da preservare la sicurezza di tutti, stando alle parole dell'Amministratore Delegato Michael Colglazier. Alcuni recenti test infatti avevano segnalato una riduzione dei margini di resistenza in relazione ad alcuni materiali impiegati nella struttura. Questo richiede un miglioramento per la sicurezza che non potrà essere procrastinato.
Virgin Galactic: in Borsa quale effetto per le azioni?
Virgin Galactic ha tenuto a precisare che il rinvio della missione non è dovuta né all'inchiesta della FAA ormai archiviata, nè tantomeno ai dubbi sollevati da qualcuno sulla tenuta di un componente dello spazioplano una volta sganciato dall'aereo a un'altezza di 15 chilometri. Questa tuttavia rappresenta una vera doccia fredda per circa 700 clienti che già hanno versato 250 mila dollari per prenotarsi per le prossime avventure nello spazio.
La delusione di chiudere l'anno senza nemmeno un volo e senza poter annunciare una data certa per quello successivo mette in secondo piano il fatto che il ritardo annunciato non sia poi così ampio. La reazione in Borsa già è stata eloquente, ma probabilmente è necessario il tempo sufficiente per sbollire la rabbia anche nei mercati finanziari.
Le azioni Virgin hanno perso circa la metà del loro valore dopo il famoso 11 luglio e ormai da un paio di mesi si muovono in posizione laterale in un intervallo compreso tra 22 e 26 dollari. I prossimi giorni diranno con maggiore chiarezza se il crollo di oggi possa sancire la rottura di un periodo di stasi, dando inizio a un trend discendente.