L'andamento in Borsa di Coinbase dopo la quotazione diretta avvenuta il 14 di aprile può far pensare a un flop, se tutto viene commisurato alle attese degli investitori che si aspettavano sin da subito guadagni stellari. L'assonanza con il corso delle criptovalute veniva dato per scontato e il fatto che il titolo si è sgonfiato dal picco immediato raggiunto a 429 dollari il giorno di apertura, ha sollevato parecchi dubbi.
Da qualche giorno l'Exchange sembra aver intrapreso la strada dei rialzi in Borsa e la pubblicazione della trimestrale di oggi darà qualche indicazione in più agli operatori sul business dell'azienda.
Coinbase: i motivi di una partenza a rilento a Wall Street
La principale critica che viene mossa da parte dei detrattori di Coinbase riguarda le commissioni. Oltre il 90% delle sue entrate derivano da esse e attualmente l'azienda applica costi del 4% agli utenti, un pò fuori mercato.
Molti broker infatti consentono di effettuare transazioni in maniera più economica e molti altri stanno volgendo in quella direzione. Quindi o Coinbase si adegua o rischia di essere travolta dalla concorrenza. Perdere quote di mercato in questo momento potrebbe risultare esiziale perché il mondo delle criptovalute rappresenta una rivoluzione e tutti i player in campo stanno mettendocela tutta per sfruttare al massimo quello che il mercato ha da offrire oggi e che in futuro potrebbe non dare più.
Un altro aspetto che ha trainato i ribassi sul titolo è stato probabilmente il modo in cui Coinbase è sbarcata a Wall Street: non con una tradizionale IPO sostenuta da intermediari, bensì attraverso una quotazione diretta. Questo presumibilmente ha determinato un vuoto informativo incidendo sul prezzo e sulla valutazione che ne hanno dato gli investitori.
Coinbase: ecco perché potrebbe essere come Facebook
Di contro, sono parecchi gli analisti che sostengono che Coinbase sia un titolo destinato a crescere. Il giudizio ottimistico intanto si basa sul fatto che le preoccupazioni per le commissioni siano eccessive. L'azienda offre rispetto ai competitor dei servizi di custodia e d'intermediazione negli scambi più completi, che trasmettono maggiore sicurezza all'investitore.
Tutto quanto ovviamente è compreso nelle spese che il cliente si trova a pagare. Anche perché occorre tener presente che investire nelle criptovalute non è la stessa cosa che farlo in altri assets, dove viene meno la paura di violazioni o smarrimenti di password. Inoltre, la società sta mettendo in piedi un programma denominato staking attraverso cui i possessori di criptovalute possono guadagnare interessi dalla semplice detenzione.
Un altro fattore che gioca a favore di Coinbase riguarda i multipli societari. Allo stato attuale le azioni scambiano a 16 volte gli utili attesi per il 2022 e, viste le valutazioni di mercato generali, il titolo potrebbe essere a sconto. Non bisogna dimenticare che molti analisti danno un prezzo obiettivo di circa 430 dollari che si allineerebbe con i fondamentali dell'azienda, di conseguenza ancora vi sarebbe spazio per crescere.
Infine, qualcuno paragona Coinbase a Facebook riguardo la dinamica della quotazione. Anche il colosso social inizialmente scese parecchio poco dopo il debutto, al punto da generare scetticismo nell'opinione generale.
Quando gli investitori compresero a pieno il suo modello di business, la società guidata da Mark Zuckenberg è diventata quella che è diventata. La stessa cosa potrebbe accadere all'azienda fondata da Brian Amstrong, la quale evidentemente richiede ancora del tempo per essere compresa nella sua attività e nell'ambiente in cui lavora.